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Home Economia

La banca centrale russa chiede a Euroclear un risarcimento da 200 miliardi per i capitali congelati

La Banca centrale russa avvia un’azione legale contro Euroclear per il blocco degli asset, sollevando nuove tensioni tra Mosca e Ue su sanzioni e riserve finanziarie

by Alessandro Bolzani
15 Dicembre 2025
La Banca Centrale Russa contro l'uso dei propri asset

Banca di Russia contro l'uso dei propri asset | Shutterstock

Mosca, 15 dicembre 2025 – La Banca centrale russa ha formalmente presentato una causa presso il Tribunale arbitrale di Mosca contro il fondo belga Euroclear, chiedendo un risarcimento di circa 200 miliardi di euro. La somma corrisponde a poco più di 18.000 miliardi di rubli e rappresenta il valore degli asset russi congelati in Europa, che la Russia non può più gestire a causa delle misure restrittive imposte dall’Unione Europea nell’ambito del conflitto in Ucraina.

La causa della Banca centrale russa contro Euroclear

Secondo quanto comunicato dal Tribunale, la disputa riguarda il congelamento dei capitali russi detenuti da Euroclear, società con sede a Bruxelles incaricata della custodia e del regolamento delle transazioni finanziarie. La Banca centrale di Russia accusa Euroclear di aver compiuto azioni illegali che avrebbero impedito la gestione dei fondi e titoli russi, provocando così ingenti danni economici. L’importo richiesto a titolo di risarcimento include sia il valore nominale dei beni congelati che i mancati profitti derivanti dall’impossibilità di utilizzarli.

Il congelamento di circa 210 miliardi di euro di riserve russe in Europa è stato deciso dall’Ue come parte delle sanzioni adottate dopo l’invasione dell’Ucraina, per impedire alla Russia di utilizzare questi fondi a sostegno della sua offensiva militare. La decisione di prolungare indefinitamente il blocco di questi asset, adottata con voto a maggioranza qualificata dagli Stati membri, ha suscitato reazioni contrapposte, con Italia, Belgio, Malta e Bulgaria che hanno espresso un sì condizionato, sottolineando l’importanza di un decisionismo politico e legale condiviso.

La posizione di Euroclear e le implicazioni legali

Valerie Urbain, amministratrice delegata di Euroclear, ha espresso preoccupazione riguardo all’uso di questi asset congelati per finanziare un prestito di riparazione a favore dell’Ucraina, ipotizzato dalla Commissione Europea. Urbain ha sottolineato che una tale operazione potrebbe essere interpretata come una confisca, violando il principio di immunità sovrana e minando la fiducia nei mercati finanziari europei. Euroclear ha inoltre messo in guardia sul rischio di dover rimborsare Mosca qualora un tribunale internazionale decidesse a favore della Russia.

L’azienda belga gestisce un patrimonio complessivo di circa 42.000 miliardi di euro e ha un ruolo centrale nel sistema finanziario europeo, con un team specializzato di 200 esperti dedicato alla gestione dei beni russi congelati. La società ha avviato un dialogo con le istituzioni europee per evidenziare i rischi legali e finanziari associati alle attuali proposte della Commissione Ue.

Per approfondire: Asset russi: ecco cosa sono e perché sono così importanti per Ue e Russia

Tags: asset russiEuropaRussiaUltim'ora

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