Roma, 17 ottobre 2025 – Nel 2023 si registra un aumento significativo del lavoro irregolare in Italia, con un totale di 3,132 milioni di unità, in crescita di oltre 145 mila rispetto all’anno precedente. Lo rende noto l’Istat, che evidenzia come questa dinamica sia accompagnata da un incremento del valore aggiunto connesso all’impiego di lavoro non regolamentato, salito dell’11,3% rispetto al 2022.
Incremento del lavoro irregolare: dati e dettagli
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, la crescita del lavoro irregolare si distribuisce tra la componente dipendente, aumentata del 4,9%, e quella indipendente, salita del 4,8%. In termini quantitativi, si tratta di un incremento di 105,8 mila unità per il lavoro dipendente irregolare e di 39,5 mila unità per il lavoro indipendente irregolare. Questi dati confermano una tendenza di crescita del fenomeno che impatta sul mercato del lavoro e sull’economia nazionale.
Economia sommersa e attività illegali in aumento
Parallelamente all’espansione del lavoro irregolare, nel 2023 l’economia sommersa e illegale ha visto un aumento complessivo di 15,1 miliardi di euro, pari a un +7,5% rispetto al 2022, raggiungendo un valore totale di 217 miliardi. L’economia sommersa, escludendo le attività illegali, si attesta a poco meno di 198 miliardi di euro, con una crescita di 14,9 miliardi rispetto all’anno precedente e un’incidenza sul Pil del 9,2%.
Le attività illegali, che sfiorano i 20 miliardi di euro, contribuiscono in modo significativo al valore totale dell’economia “non osservata”. In particolare, il valore legato all’economia sommersa derivante da sotto-dichiarazione e lavoro irregolare raggiunge i 185,3 miliardi di euro, con un incremento di 14,5 miliardi rispetto al 2022.
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