“Il tasso di occupazione resta stabile al 63%, -16mila occupati su mese, +450mila su anno”
A marzo 2025, il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto il 6,0%, evidenziando un incremento di 0,1 punti rispetto al mese precedente. I dati forniti dall’Istat mostrano un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione giovanile, che ha toccato il 19,0%, con un incremento significativo di 1,6 punti. Questi numeri, sebbene preoccupanti, offrono uno spaccato della situazione attuale del mercato del lavoro italiano, che si sta rivelando più complesso del previsto.
Aumento della disoccupazione e vulnerabilità giovanile
L’aumento del numero di disoccupati, pari a un incremento dell’2,1% (+32mila unità), si osserva prevalentemente tra uomini e giovani sotto i 50 anni. Questo fenomeno suggerisce che le difficoltà nel trovare lavoro non colpiscono uniformemente tutte le fasce della popolazione, ma evidenziano una vulnerabilità particolare tra i giovani e i meno esperti nel mondo del lavoro. La situazione attuale richiede un’attenzione particolare alle politiche attive per l’occupazione giovanile.
Flessione nell’occupazione e stabilità del mercato
In parallelo, i dati sull’occupazione mostrano una leggera flessione: il numero totale di occupati è diminuito di 16mila unità rispetto al mese precedente, attestandosi a 24 milioni 307mila. Nonostante questo calo mensile, il confronto annuale è più incoraggiante, con un incremento di 450mila occupati rispetto a marzo 2024, pari a un aumento dell’1,9%. Questa crescita è principalmente attribuibile all’aumento dei posti di lavoro a tempo indeterminato, che ha visto un incremento di 673mila unità, mentre i contratti a termine sono diminuiti di 269mila.
Stabilità e interrogativi sulle politiche occupazionali
Il tasso di occupazione rimane stabile al 63%, così come il tasso di inattività, fermo al 32,9%. Questi dati suggeriscono una certa stagnazione nella dinamica del mercato del lavoro, con una tenuta generale ma anche con segnali di allerta che richiedono un’analisi approfondita. La situazione attuale pone interrogativi sulle politiche occupazionali e sulle strategie che il governo italiano intende adottare per affrontare queste sfide, specialmente in un contesto economico ancora fragile e in fase di recupero post-pandemia.
In definitiva, i dati dell’Istat offrono un quadro complesso della realtà lavorativa in Italia, dove la disoccupazione giovanile rimane una delle problematiche più urgenti da affrontare per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.






