L’INPS ha reso noto oggi dati aggiornati che evidenziano una situazione critica per molti pensionati italiani. Nel 2024, quasi 4,6 milioni di pensionati, pari al 28,1% del totale, hanno percepito un assegno pensionistico mensile inferiore ai 1.000 euro. Questi numeri emergono dall’ultimo Osservatorio INPS sul casellario dei pensionati, che fotografa la distribuzione delle pensioni nel Paese.
Distribuzione e differenze di genere
Secondo i dati, oltre la metà delle pensioni (il 53,9%) ha un importo mensile sotto i 1.000 euro, ma la percentuale di pensionati con redditi sotto questa soglia è inferiore grazie al cumulo di più trattamenti pensionistici. In particolare, nelle fasce di reddito più basse si concentrano prevalentemente le pensioni di tipo assistenziale e quelle ai superstiti, con importi naturalmente più contenuti.
Un dato significativo riguarda la differenza di genere: tra le donne il 34,5% percepisce pensioni inferiori a 1.000 euro, mentre tra gli uomini questa quota scende al 21,4%. Complessivamente, i pensionati in Italia sono 16,3 milioni, di cui solo circa 450.000 percepiscono assegni superiori a 5.000 euro, rappresentando il 2,8% del totale e il 10,2% della spesa pensionistica complessiva.
Pensione: le disuguaglianze territoriali
Un altro aspetto rilevante riguarda le differenze territoriali. I pensionati residenti nelle regioni meridionali e nelle isole percepiscono assegni mediamente più bassi rispetto al Nord e al Centro. Nel Mezzogiorno, infatti, la percentuale di pensionati con assegni inferiori ai mille euro è del 35,9%, contro il 20,9% del Nord e il 25,8% del Centro. Questo fenomeno è dovuto al fatto che al Nord si registrano contribuzioni più lunghe e retribuzioni più elevate, mentre al Sud prevalgono pensioni di vecchiaia e assistenziali.
Il Mezzogiorno ospita quasi la metà dei beneficiari di prestazioni assistenziali (47,7%) e di invalidità (46,9%), mentre al Nord la percentuale scende rispettivamente al 31,8% e 32,1%. Queste pensioni assistenziali rappresentano una forma di sostegno per le persone economicamente o fisicamente più fragili e incidono fortemente sulla composizione degli assegni più bassi.
L’INPS continua a monitorare la situazione e ha recentemente lanciato nuovi strumenti digitali per migliorare il dialogo con i pensionati e facilitare l’accesso alle prestazioni, mentre si attendono aggiornamenti sulle politiche previdenziali per rispondere alle esigenze della popolazione anziana.






