New York, 24 ottobre 2025 – L’inflazione Usa ha registrato un lieve aumento a settembre, salendo al 3% dal 2,9% di agosto, ma restando comunque sotto le attese degli analisti. Questo dato, seppur in crescita, è stato accolto positivamente dai mercati finanziari e mantiene aperta la possibilità per la Federal Reserve (Fed) di procedere con un taglio dei tassi di interesse nella riunione prevista per la prossima settimana.
Inflazione Usa: dati e impatti sui mercati
Il dato sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) è stato diffuso nonostante lo shutdown parziale delle istituzioni federali, che ha causato un ritardo nella pubblicazione inizialmente prevista per il 15 ottobre. Le autorità hanno inoltre annunciato che il rapporto di ottobre non sarà pubblicato, complicando così il monitoraggio dei trend inflazionistici da parte della Fed.
Nel dettaglio, l’inflazione core, che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari, si è attestata al 3,2%, un aumento inferiore alle previsioni e il più basso dal 2021. Componenti in crescita includono alloggi, assicurazioni veicoli, arredamento e istruzione, mentre risultano in calo i prezzi di auto usate, cure mediche, biglietti aerei e abbigliamento. Questi dati suggeriscono un rallentamento del carovita che potrebbe favorire un allentamento della politica monetaria.
Fed verso il taglio dei tassi: strategie e prospettive
L’aumento moderato dell’inflazione rafforza l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Fed, atteso già a settembre per dare respiro all’economia statunitense in rallentamento. Gli operatori finanziari hanno reagito rafforzando le borse europee, compresa Piazza Affari, sostenute anche da dati positivi sulla crescita economica dell’Eurozona.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha sottolineato che i tassi restano ancora restrittivi ma che la banca centrale potrebbe adottare un approccio prudente, monitorando attentamente ulteriori dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro. Nel contesto attuale, il rallentamento dell’inflazione e la solidità del mercato del lavoro offrono alla Fed margini per procedere con tagli graduali, senza compromettere la stabilità economica.






