Il Natale 2025 si apre all’insegna di un aumento dei prezzi senza precedenti per i classici dolci delle feste: panettoni, pandori e soprattutto torroni. Secondo le ultime analisi del Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) e del Codacons, il caro-materie prime e le tensioni internazionali continuano a spingere verso l’alto i costi, con impatti significativi sul portafoglio delle famiglie italiane.
Natale, rincari record per i dolci: panettoni e pandori industriali a +42%
Nel confronto con il 2021, i prezzi medi dei panettoni e dei pandori industriali sono aumentati del 42%, con prezzi che oscillano dai 5,5 euro per i prodotti a marchio della grande distribuzione fino a punte di 17 euro per le versioni più pregiate. L’aumento è particolarmente marcato per le varianti al cioccolato, che hanno registrato incrementi medi dell’89%, con casi di raddoppio dei prezzi. Il Codacons sottolinea come i panettoni e i pandori artigianali, soprattutto quelli firmati da chef rinomati, raggiungano prezzi fino a 60 euro, mentre quelli industriali mostrano un lieve rincaro del 4% rispetto allo scorso anno.
Il torrone: il vero protagonista del caro-prezzi natalizio
Il prodotto di Natale più colpito dall’inflazione è il torrone, soprattutto nelle versioni al cioccolato. I prezzi sono cresciuti del 53% rispetto al 2024, con punte di aumento del 30% sulle principali marche. La crisi del cacao, materia prima fondamentale, è la principale causa di questo aumento, con quotazioni internazionali che hanno superato i 10.000 dollari per tonnellata nel 2025, segnando un incremento del 107% rispetto alla fine del 2023. Le condizioni climatiche avverse nei principali paesi produttori come Ghana e Costa d’Avorio hanno ulteriormente ridotto l’offerta globale, portando il deficit di cacao al livello più basso degli ultimi 45 anni.
Impatto dei rincari su spesa familiare e festività
La spesa media natalizia delle famiglie italiane raggiungerà quest’anno quota 1.085 euro, per un totale stimato di 28 miliardi di euro tra alimentari, regali, viaggi e ristorazione. Il cenone di Natale sarà più costoso, con aumenti del 12% per panettoni e pandori, mentre carni, pesce e bollicine saliranno fino al 15%. Anche i costi dei trasporti pesano: voli nazionali e internazionali sono aumentati del 20-30%, mentre i treni registrano rincari nei giorni festivi, complicando gli spostamenti per molte famiglie.
Non solo alimentari: anche alberi di Natale, decorazioni e luci LED segnalano aumenti medi del 30,7%, rendendo le festività più care sotto ogni aspetto. Il presidente del Comitato scientifico del C.r.c., Furio Truzzi, ricorda che la domanda poco elastica di questi prodotti, imprescindibili per la tradizione italiana, permette ai produttori di adeguare i prezzi anno dopo anno senza particolari resistenze sul mercato.
Le associazioni dei consumatori prevedono un Natale vissuto con maggiore sobrietà e consapevolezza, con un terzo degli italiani che ridurrà le spese, privilegiando regali simbolici e vacanze di prossimità, in risposta al pesante carico dei rincari che attraversa l’intero panorama economico nazionale.






