La situazione economica del ceto medio è critica, con il 45% che ha ridotto i consumi e oltre la metà che non ha visto miglioramenti nel reddito. È urgente riformare il fisco e il welfare per garantire un futuro prospero
Il ceto medio italiano si trova oggi a fronteggiare una crisi senza precedenti, rappresentando ben il 66% della popolazione. Nonostante il valore dell’istruzione e delle competenze sia ampiamente riconosciuto, la realtà economica racconta una storia diversa. Secondo il rapporto Cida-Censis, l’82% di coloro che si identificano nel ceto medio lamenta che il merito non viene adeguatamente riconosciuto, evidenziando un disallineamento tra capitale culturale e giusta retribuzione.
Stagnazione dei redditi e calo dei consumi
Negli ultimi anni, le famiglie del ceto medio hanno visto stagnare i propri redditi, con oltre un quarto di esse che ha registrato una diminuzione. Solo il 20% ha riportato un miglioramento della propria situazione economica. Questo scenario è accentuato dal fatto che, rispetto a dieci anni fa, solo il 18% delle famiglie con figli percepisce una condizione economica migliore, mentre il 26,9% segnala una situazione peggiore. Tali dati evidenziano un evidente senso di precarietà e di incertezza per il futuro.
L’analisi dei decili di ricchezza mostra che i ceti più vulnerabili, rappresentati dai primi cinque decili, hanno subito una riduzione reale del reddito del -2,9%, mentre il ceto medio alto ha visto un crollo del -19,7%. Le conseguenze di questa stagnazione sono drastiche: il 45% del ceto medio ha già ridotto i propri consumi, un indicatore preoccupante per l’economia italiana, fortemente dipendente dalla spesa interna.
La necessità di un cambio di rotta
Stefano Cuzzilla, presidente di Cida, ha sottolineato l’importanza di intervenire per “ricucire” il Paese, richiedendo una riforma fiscale più equa e una maggiore valorizzazione del merito. “Senza il ceto medio, l’Italia perde crescita, coesione e democrazia economica”, ha affermato, evidenziando la necessità di un cambio di rotta nella gestione delle politiche economiche e sociali.






