Milano, 2 maggio – S&P ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil mondiale a causa dei dazi e delle turbolenze economiche. La crescita globale per il 2025 è stata ridotta dello 0,3% al 2,7%. Da segnalare anche i tagli per gli USA, l’Eurozona e l’Italia
L’agenzia di rating S&P ha recentemente annunciato una revisione al ribasso delle stime di crescita del prodotto interno lordo (Pil) mondiale, un cambiamento significativo che riflette le ripercussioni dei dazi e le attuali turbolenze economiche. Questo scenario è descritto come un vero e proprio “shock al sistema”, capace di influenzare in modo diretto la fiducia degli investitori e la formazione dei prezzi. Le conseguenze sul settore reale dell’economia saranno inevitabili, ma l’entità di tali effetti rimane da determinare.
Previsioni di crescita globale riviste
Secondo le nuove previsioni di S&P, la crescita globale per il 2025 è stata ridotta dello 0,3%, portandola al 2,7%. Anche le stime per gli anni successivi sono state riviste: per il 2026, la crescita è prevista al 2,6%, con un taglio dello 0,4%, mentre nel 2027 si prevede una crescita del 3,3%, con una riduzione dello 0,1%. Questi dati evidenziano un trend preoccupante che potrebbe influenzare le politiche economiche a livello globale.
Impatti sulle principali economie
Particolare attenzione è rivolta agli Stati Uniti, dove il Pil è stato ridotto del 0,5% per il 2025, fissandosi all’1,5%. Anche l’Eurozona non esce indenne da questa revisione, con una correzione dello 0,1% che porta la crescita allo 0,8%. L’Italia, già alle prese con una crescita contenuta, vede le sue previsioni tagliate allo 0,5%, un dato che riflette le sfide strutturali e congiunturali che il paese sta affrontando.
Un contesto economico fragile
Le dichiarazioni degli analisti di S&P sottolineano che la situazione attuale è particolarmente fragile, con fattori esterni che continuano a mettere a rischio la stabilità economica. La crescente tensione commerciale e l’incertezza politica contribuiscono a un clima di sfiducia, influenzando le decisioni di investimento e, di conseguenza, le prospettive di crescita. Le aziende si trovano a dover navigare in un contesto complesso, dove gli effetti dei dazi si sommano a quelli di una domanda globale incerta, creando un quadro di difficoltà che potrebbe protrarsi nel tempo.
Questo scenario invita a una riflessione profonda su come le politiche economiche possano adattarsi per sostenere la crescita in un contesto così volatile.






