Mattel affronta sfide considerevoli a causa dei dazi imposti alla Cina, che hanno spinto l’azienda a rivedere le sue previsioni finanziarie. Con gli Stati Uniti che rappresentano la metà delle vendite globali, il 20% proviene dalla Cina. L’importazione di giocattoli è ostacolata, aumentando i prezzi per i consumatori
L’industria del giocattolo statunitense si trova attualmente a fronteggiare una sfida senza precedenti a causa dei dazi doganali imposti dall’amministrazione Trump, in particolare sui prodotti provenienti dalla Cina. Recentemente, Mattel, uno dei principali produttori di giocattoli al mondo, ha annunciato un significativo aumento dei prezzi delle sue celebri bambole Barbie. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni tra i consumatori e gli operatori del settore, considerando che gli Stati Uniti rappresentano circa la metà delle vendite globali del gruppo.
L’impatto dei dazi sulle vendite
Attualmente, il 20% delle vendite di Mattel negli Stati Uniti proviene da prodotti importati dalla Cina, inclusi i famosi giocattoli come le Barbie e i veicoli Hot Wheels. Durante una conference call sui risultati finanziari del primo trimestre, il CEO Ynon Kreiz ha evidenziato che il contesto macroeconomico instabile e le fluttuazioni del panorama tariffario hanno reso difficile prevedere le spese dei consumatori e le vendite future. Questa incertezza è particolarmente preoccupante in vista della stagione natalizia, un periodo cruciale per le vendite nel settore dei giocattoli.
La strategia di risposta di Mattel
In risposta ai costi crescenti dovuti ai dazi, Mattel ha annunciato la necessità di aumentare i prezzi dei suoi prodotti. L’azienda sta cercando di sostenere l’industria del giocattolo nel suo appello per l’azzeramento dei dazi, ma è consapevole che questi potrebbero rimanere in vigore per un lungo periodo. Questo scenario costringe l’azienda a rivedere la sua catena di approvvigionamento, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalla produzione cinese.
Attualmente, la Cina rappresenta il 40% della produzione globale di Mattel. In risposta ai dazi, l’azienda ha deciso di spostare parte della produzione in paesi come l’India, dove sta aumentando la produzione del famoso gioco di carte Uno. Inoltre, Mattel sta dirottando il flusso dei prodotti cinesi verso altre destinazioni internazionali, cercando di minimizzare l’impatto dei dazi sul mercato statunitense.
Preoccupazioni per il futuro
Nonostante l’azienda stia diversificando le sue fonti di approvvigionamento, il settore del giocattolo statunitense rimane in allerta. Secondo la Toy Association, gli Stati Uniti importano circa l’80% dei loro giocattoli dalla Cina, e l’industria è sempre più preoccupata per l’impatto che i dazi elevati potrebbero avere sulle vendite e sul comportamento dei consumatori. La situazione attuale non solo influisce sui prezzi delle Barbie, ma potrebbe anche ridurre la disponibilità di altri giocattoli sul mercato, generando una potenziale crisi nella scelta per le famiglie americane. In questo contesto, il futuro del settore dei giocattoli appare incerto, e gli effetti delle politiche commerciali potrebbero avere ripercussioni durature sul comportamento dei consumatori e sull’economia in generale.






