Roma, 22 dicembre 2025 – L’aula del Senato si è infiammata ieri all’avvio della discussione sulla legge di bilancio, con tensioni e proteste che hanno segnato l’esame parlamentare. Al centro del dibattito, l’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha difeso con fermezza la manovra finanziaria del governo Meloni, sottolineando come essa rappresenti “non un atto di austerità, ma di prudenza” in un contesto economico ancora incerto e complesso.
Giorgetti: prudenza e responsabilità nella legge di bilancio
Giancarlo Giorgetti, al timone del ministero dell’Economia dal 22 ottobre 2022, ha ribadito la linea del governo Meloni in materia di finanza pubblica. Con una lunga carriera politica nella Lega, dove ricopre anche la carica di vicesegretario federale, Giorgetti ha più volte evidenziato la necessità di mantenere un equilibrio tra crescita economica e rigore fiscale. La legge di bilancio 2026, ha spiegato, è costruita per garantire stabilità e sostenibilità, evitando misure eccessive che potrebbero compromettere la tenuta finanziaria dello Stato.
Il ministro ha ricordato il suo ruolo cruciale nella definizione di precedenti manovre economiche, sia come presidente della Commissione Bilancio alla Camera sia come ministro dello Sviluppo Economico nel governo Draghi. La sua posizione è chiara: la manovra non è un ritorno all’austerità degli anni passati, bensì un esercizio di prudenza che salvaguarda la crescita e tutela le fasce più fragili della popolazione.
Le proteste in Senato e l’intervento di Elly Schlein
L’avvio della seduta ha visto però una dura contestazione da parte dell’opposizione, in particolare dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, eletta alla Camera nel 2022 e prima donna a guidare il PD dal marzo 2023. Schlein ha contestato duramente uno degli emendamenti presentati, noto come emendamento Polese, definendolo una “meschinità che va cancellata”. L’emendamento in questione, a suo dire, penalizza ingiustamente determinate categorie sociali e rappresenta un passo indietro rispetto agli impegni di equità e giustizia sociale.

La sua critica si inserisce in un più ampio dibattito sulle scelte di bilancio, che per lei dovrebbero guardare di più alla protezione dei diritti sociali e allo sviluppo sostenibile, in linea con il programma del suo partito.
Le proteste in aula sono esplose proprio attorno a questo emendamento, con momenti di alta tensione che hanno richiesto l’intervento del presidente del Senato per ristabilire l’ordine. Gli esponenti del centro-sinistra hanno sottolineato la necessità di una revisione della manovra per evitare di aggravare le disuguaglianze sociali.
Il contesto economico e le prospettive della manovra
L’Italia si trova oggi a fronteggiare una fase economica caratterizzata da inflazione moderata, incertezza geopolitica e necessità di rilancio degli investimenti pubblici e privati. La manovra di bilancio 2026, presentata dal governo Meloni, cerca di rispondere a queste sfide con una strategia di bilancio prudente, evitando eccessivi sacrifici ma mantenendo sotto controllo il deficit pubblico.
Giorgetti ha evidenziato come il governo abbia puntato su interventi mirati per sostenere la crescita, senza rinunciare alla responsabilità finanziaria. Questo approccio ha suscitato reazioni contrastanti, con l’opposizione pronta a denunciare il rischio di tagli a spese sociali fondamentali. Il dibattito parlamentare proseguirà nei prossimi giorni, con la necessità di trovare un compromesso che renda la legge di bilancio efficace e condivisa.
L’attenzione resta alta anche sugli emendamenti in discussione, tra cui quello contestato da Schlein, che potrebbe influire significativamente sul testo finale della manovra. L’equilibrio tra rigore e inclusione sociale sarà il tema centrale delle prossime settimane di lavoro parlamentare.






