Roma, 23 giugno 2025 – Con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore dell’ETS2, il nuovo sistema europeo di scambio delle quote di emissione che partirà nel 2027, si delineano scenari complessi per i bilanci delle famiglie italiane, specie per quelle più vulnerabili. Un recente report commissionato da Kyoto Club e Legambiente analizza gli effetti attesi della misura, evidenziando un possibile aumento significativo dei costi energetici e delle spese legate alla mobilità.
Ets2, impatto regionale e sociale degli aumenti di costo
Secondo lo studio, l’ETS2 estenderà il meccanismo di cap-and-trade – già applicato ai settori industriali ed energetici – anche ad abitazioni, automobili, edifici commerciali e piccole imprese. Le simulazioni indicano che l’impatto varierà in base a reddito, efficienza energetica delle abitazioni e dipendenza dall’auto privata, con particolari differenze tra le regioni italiane. Ad esempio, le famiglie del Sud e delle Isole, come Sardegna e Sicilia, subiranno aumenti più marcati sulle bollette elettriche, fino a 56 euro all’anno, a causa della prevalenza di fonti energetiche fossili. Viceversa, in regioni alpine come Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, dove domina l’energia idroelettrica, i rincari saranno più contenuti.
Per il gas naturale, invece, i maggiori aumenti si registreranno nel Nord Italia, con incrementi superiori ai 190 euro annui per famiglia, legati a una maggiore necessità di riscaldamento. Complessivamente, ogni famiglia potrebbe dover fronteggiare un aumento tra 115 e 196 euro all’anno, a seconda del prezzo della CO₂ e della regione di residenza. A questi costi si sommano quelli per carburanti e attività commerciali, con un possibile aggravio totale fino a 230 euro annui per famiglia.
Necessità di un Piano Sociale per il Clima solido e misure di compensazione
Il peso maggiore ricadrà sui 2,36 milioni di famiglie italiane già esposte alla povertà energetica e alla mobility poverty. Per questo, il report sottolinea l’importanza di adottare misure strutturali e lungimiranti di compensazione per mitigare gli effetti sociali dell’ETS2. L’Unione Europea ha istituito il Social Climate Fund, con oltre 7 miliardi di euro assegnati all’Italia, destinati a sostenere i cittadini più vulnerabili attraverso bonus energetici, incentivi alla mobilità sostenibile e interventi di efficienza energetica.
Entro fine giugno 2025, il governo italiano dovrà presentare alla Commissione Europea un Piano Sociale per il Clima, che definirà l’utilizzo di queste risorse. Le associazioni ambientaliste italiane, tra cui Legambiente, hanno avanzato proposte concrete per migliorare la bozza di Piano, attualmente giudicata poco strutturata e rischiosa per l’aumento delle disuguaglianze. Le proposte includono il potenziamento del verde urbano per contrastare le isole di calore, il sostegno alla riqualificazione energetica degli edifici, l’estensione del reddito energetico alle famiglie affittuarie, abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico e microcredito per le microimprese.
Per le famiglie con possibilità di investimento, l’adozione di tecnologie pulite come pompe di calore e auto elettriche può rappresentare una strategia efficace per ridurre i costi nel lungo termine. Tuttavia, per le fasce più deboli, il rischio di un aggravio economico significativo resta concreto, rendendo indispensabile un approccio coordinato e inclusivo alla transizione ecologica.






