Roma, 14 agosto 2025 – Il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo record storico a giugno, raggiungendo quota 3.070,7 miliardi di euro, con un incremento di 18 miliardi rispetto al mese precedente. A fornire i dati è stata la Banca d’Italia, che ha dettagliato le componenti e la distribuzione del debito tra i vari settori pubblici.
Aumento del debito pubblico e dinamiche di giugno
Secondo la comunicazione ufficiale di Bankitalia, l’incremento del debito a giugno riflette principalmente il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, che si è attestato a 16,4 miliardi di euro. A questo si aggiunge la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, pari a 0,8 miliardi, che hanno raggiunto un totale di 47 miliardi. Un ulteriore aumento di 0,8 miliardi deriva dall’effetto combinato degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso dei titoli, dalla rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e dalla variazione dei tassi di cambio.
Dal punto di vista della ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 19,7 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,7 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente.
Composizione e caratteristiche del debito
La vita media residua del debito pubblico italiano è rimasta stabile a 7,9 anni, segno di una struttura del debito ancora orientata verso scadenze medie-lunghe. Sul fronte della detenzione del debito, la quota posseduta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, scendendo al 19,6% rispetto al 20% del mese precedente. A maggio, l’ultima data disponibile per questo dato, la quota detenuta da investitori esteri è aumentata al 33,2%, mentre quella detenuta da altri soggetti residenti, come famiglie e imprese non finanziarie, è scesa al 14,1%.
Questi dati confermano un quadro complesso, in cui il debito pubblico continua ad aumentare nonostante gli sforzi per contenerlo, con dinamiche che riflettono sia le esigenze di finanziamento dello Stato sia l’andamento dei mercati finanziari e delle politiche monetarie. La situazione rimane al centro dell’attenzione degli operatori economici e delle istituzioni, chiamate a monitorare con attenzione l’evoluzione del quadro macroeconomico e finanziario nazionale.






