Bruxelles, 11 luglio 2025 – La trattativa tra Unione europea e Stati Uniti per un’intesa sui dazi non mostra ancora segnali di una risoluzione imminente. Lo ha confermato oggi il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa, ribadendo la disponibilità dell’Ue a raggiungere un accordo di principio, ma sottolineando l’assenza di aggiornamenti concreti da parte americana.
Nessun accordo imminente sui dazi tra Ue e Usa
Il portavoce ha precisato che, nonostante la completa disponibilità dell’Europa a concludere un accordo, al momento non ci sono indicazioni che ciò avverrà a breve. Non sono previsti contatti nelle prossime ore, ma la situazione potrebbe evolversi rapidamente. La sospensione temporanea delle contromisure europee, attualmente valida fino a lunedì, potrà essere estesa facilmente qualora vi fosse una decisione politica in tal senso.
Parallelamente, la tensione rimane alta sul fronte delle tariffe. Gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre dazi fino al 50% su prodotti europei, ma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato che la scadenza per l’aumento delle tariffe non è da considerarsi vincolante, lasciando aperta la possibilità di un rinvio.
Le sfide e le prospettive del negoziato
L’Unione europea, rappresentata dal commissario al Commercio Maroš Šefcovic, sta negoziando un possibile accordo. Questo prevede un dazio base al 10% e accordi settoriali su auto, acciaio e alluminio. Tuttavia, gli Stati Uniti finora non hanno mostrato interesse per una riduzione totale delle tariffe sui prodotti industriali. I negoziati si inseriscono in un contesto di difficoltà per via delle posizioni divergenti, con Bruxelles pronta a difendere gli interessi europei anche con contromisure se necessario.
Intanto, il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’imminente introduzione di dazi specifici sui semiconduttori, con esenzioni temporanee per smartphone e altri dispositivi elettronici. Questi però potrebbero essere sottoposti a nuove tariffe entro uno o due mesi.
In questo scenario, l’Europa si prepara sia a un possibile accordo che a una eventuale prosecuzione della guerra commerciale, mantenendo aperte tutte le opzioni per tutelare i propri interessi economici e industriali.






