Colloqui sui dazi in corso a Londra tra le delegazioni di USA e Cina. La sessione negoziale, svolta in campo neutro, vede la partecipazione di esponenti chiave dell’amministrazione di Donald Trump e del vicepremier He Lifeng
I negoziati tra Stati Uniti e Cina sui dazi commerciali hanno finalmente preso il via a Londra, un incontro che si preannuncia cruciale per le future relazioni economiche tra queste due superpotenze. Le delegazioni, composte da alcuni dei leader più influenti delle rispettive amministrazioni, si sono riunite in un contesto neutro per cercare di risolvere le tensioni accumulate negli ultimi anni a causa della guerra commerciale.
La delegazione statunitense
Guidata dal segretario al Tesoro Scott Bessent, la delegazione statunitense include anche il segretario al Commercio Jamieson Greer e il rappresentante commerciale americano. Bessent, noto per il suo approccio razionale e diplomatico, ha già sottolineato l’importanza di un clima di distensione nei rapporti bilaterali. Ha proposto di congelare i dazi in vigore per un periodo di 90 giorni, una mossa vista come necessaria per riavviare i dialoghi e ripristinare la fiducia tra le due nazioni.
La posizione cinese
Dall’altro lato, il vicepremier cinese He Lifeng rappresenta l’ala più rigida del governo di Pechino. Considerato vicino al presidente Xi Jinping, He è noto per la sua determinazione e il suo pragmatismo, ma anche per un approccio diretto e spesso intransigente. Durante incontri recenti con imprenditori americani, ha dimostrato capacità negoziali sorprendenti, affrontando questioni economiche critiche come la crisi del settore immobiliare cinese e la deflazione.
Un contesto delicato
Il contesto attuale, caratterizzato da tensioni geopolitiche e da una crescente interdipendenza economica, rende questi negoziati particolarmente delicati. Entrambe le parti sono consapevoli che un passo falso potrebbe sfociare in un ulteriore inasprimento delle relazioni, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’economia globale. In questo scenario, la Cina ha recentemente annunciato una revisione al ribasso delle sue rappresaglie commerciali, mentre gli Stati Uniti cercano di mantenere una posizione ferma, ma non aggressiva.
È evidente che la volontà di trovare un compromesso è presente da entrambe le parti, anche se le differenze ideologiche e politiche rimangono significative. L’esito di questi colloqui potrebbe influenzare non solo le politiche commerciali di Washington e Pechino, ma anche le dinamiche economiche mondiali, in un’epoca in cui le relazioni internazionali sono sempre più interconnesse e complesse.