Bruxelles, 1 agosto 2025 – L’Unione Europea accoglie con cautela i nuovi dazi statunitensi che entreranno in vigore il prossimo 7 agosto, considerandoli un primo risultato tangibile dell’accordo recentemente raggiunto con l’amministrazione di Donald Trump. A sottolinearlo è il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, che su X evidenzia come il tetto massimo del 15% sui dazi all-inclusive rappresenti un elemento di stabilità per le imprese europee e un incentivo alla fiducia nell’economia transatlantica.
L’accordo sui dazi e le reazioni ufficiali
L’intesa tra Bruxelles e Washington prevede che circa il 70% delle merci europee esportate negli Stati Uniti sarà soggetta a un dazio massimo del 15%, sostituendo le precedenti tariffe più elevate che potevano arrivare fino al 30%. Šefčovič ha difeso la negoziazione, sottolineando che, pur riconoscendo alcuni squilibri nell’accordo, si tratta della miglior soluzione possibile per evitare un’escalation di una guerra commerciale che avrebbe potuto causare gravi danni occupazionali ed economici in Europa.
Il commissario ha inoltre ricordato che il dialogo con gli Stati Uniti proseguirà, con l’obiettivo di adattare i modelli commerciali a questa nuova fase caratterizzata da sfide geopolitiche e geoeconomiche. Il commissario ha specificato che l’accordo prevede anche l’istituzione di quote di importazione per l’acciaio, con dazi che potranno raggiungere il 50% oltre le quote stabilite, ma i dettagli sono ancora in fase di definizione a livello ministeriale e tecnico.
Impatti sui settori e prospettive future
Le nuove tariffe interesseranno anche il settore automobilistico, particolarmente sensibile per la Germania, mentre resteranno escluse dall’accordo le merci come farmaci e semiconduttori, attualmente non soggette a dazi. L’Unione ha accettato di ridurre o azzerare i dazi su alcuni prodotti americani, tra cui frutta a guscio, crostacei e formaggi, in un reciproco scambio commerciale.
Dall’altra parte, gli Stati Uniti hanno confermato l’importanza delle esportazioni europee in settori strategici come dispositivi medici e aeronautici, mantenendo alcune esenzioni settoriali. Tuttavia, restano aperte le trattative sul tema dei vini e superalcolici, con progressi più evidenti sui secondi.
Il contesto geopolitico, segnato da tensioni in Ucraina e dalla necessità di cooperazione sulla sicurezza, ha influito sull’approccio europeo, che non vede più possibile un ritorno al regime precedente alle tariffe introdotte da Trump lo scorso aprile. L’Unione si prepara dunque a un adattamento pragmatico, con l’obiettivo di salvaguardare posti di lavoro e stabilità economica nel lungo periodo.






