Continua a tenere banco la questione dazi: gli Usa minacciano l’Unione Europea di alzare al 17% le imposte sui prodotti agroalimentari
Gli Stati Uniti hanno minacciato l’Unione Europea con l’imposizione di dazi al 17% su una vasta gamma di prodotti agricoli europei, in un’escalation significativa del conflitto commerciale tra Washington e Bruxelles. La notizia, riportata dal Financial Times e confermata da fonti vicine alla Casa Bianca, giunge a pochi giorni dalla scadenza del 9 luglio, data entro cui si attendevano nuovi accordi sulle relazioni commerciali tra le due potenze.
Le richieste di Donald Trump all’Unione Europea e la minaccia dei dazi
L’amministrazione del presidente Donald Trump, tornato alla Casa Bianca nel 2025 per un secondo mandato non consecutivo, ha avanzato richieste stringenti nei confronti dell’UE, sollecitando concessioni che favoriscano le aziende americane. Il nodo centrale della controversia riguarda la richiesta di esenzioni dalle norme europee e una significativa riduzione del surplus commerciale di Bruxelles verso gli Stati Uniti.
Trump, noto per la sua politica economica protezionistica e per aver spesso utilizzato i dazi come strumento di pressione internazionale, punta a riequilibrare il commercio bilaterale, mettendo in discussione la consolidata posizione di vantaggio dell’Unione Europea nel settore agricolo.
Un confronto che si gioca a Bruxelles
La città di Bruxelles, fulcro politico dell’Unione Europea e sede delle principali istituzioni comunitarie come la Commissione europea e il Consiglio europeo, si trova così al centro di una nuova tensione diplomatica con gli Stati Uniti. La capitale belga, con la sua lunga storia di mediazione e negoziazione internazionale, dovrà affrontare una delicata fase di trattative per evitare un’escalation che potrebbe danneggiare profondamente i rapporti commerciali transatlantici.
Il possibile aumento delle tariffe al 17% riguarderebbe prodotti agricoli chiave per l’export europeo, minacciando non solo l’economia di molti Stati membri, ma anche la stabilità delle catene di approvvigionamento agroalimentari. Il termine ultimo del 9 luglio sarà quindi decisivo per la definizione di un compromesso o per l’innesco di una guerra commerciale su larga scala tra Stati Uniti e Unione Europea.