Washington D.C., 7 agosto 2025 – Sono entrati in vigore oggi alla mezzanotte ora locale i nuovi dazi statunitensi sui prodotti importati da decine di economie mondiali, segnando una svolta nelle politiche commerciali degli Stati Uniti sotto la guida del presidente Donald Trump. Questa misura sostituisce i precedenti dazi del 10% applicati da aprile e prevede aliquote comprese tra il 15% e il 41%, con un impatto significativo sui principali partner commerciali americani, tra cui l’Unione Europea, il Giappone e la Corea del Sud.
Nuovi dazi per un riequilibrio commerciale
Secondo il presidente Trump, tornato al potere nel gennaio 2025 per il suo secondo mandato non consecutivo, l’obiettivo dei nuovi dazi è “riequilibrare gli scambi commerciali” tra gli Stati Uniti e i loro partner, che a suo avviso hanno finora tratto eccessivo vantaggio dalla potenza economica statunitense. I dazi, che variano dal 15% al 41%, rappresentano un aumento significativo rispetto al precedente 10% e si applicano a una vasta gamma di prodotti importati.
Queste nuove tariffe colpiscono in modo particolare l’Unione Europea, il Giappone e la Corea del Sud, tutte economie tra le più importanti partner commerciali degli Stati Uniti, ora soggette a un’aliquota minima del 15%. Le misure sono state implementate a partire da questa notte, segnando un cambio di passo nella strategia commerciale americana.
Il commento di Trump sui flussi finanziari
Pochi minuti prima dell’entrata in vigore, il presidente Trump ha pubblicato un messaggio sul suo social network Truth, anticipando le conseguenze economiche attese. “Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli USA”, ha scritto il presidente, sottolineando la sua convinzione che queste politiche porteranno benefici economici diretti al Paese.
Donald Trump, noto per le sue posizioni protezionistiche e nazionaliste, aveva già adottato durante il suo primo mandato misure simili, volte a tutelare l’industria americana e a contrastare i deficit commerciali. La nuova ondata di dazi conferma la continuità di questa linea politica che caratterizza la sua presidenza dal 2025.






