Bruxelles, 3 settembre 2025 – Nel corso di un’audizione al Parlamento europeo, Sabine Weyand, direttrice generale della Direzione Commercio (DG Trade) della Commissione Europea, ha difeso con fermezza la posizione dell’Unione europea nell’ambito delle recenti trattative commerciali con gli Stati Uniti riguardanti i dazi.
La difesa degli interessi europei sui dazi
Weyand ha chiarito: “Ma volete darci la responsabilità della politica commerciale americana? Siamo tutti d’accordo che i dazi siano tasse sui cittadini e sulle imprese ma abbiamo difeso al meglio gli interessi dell’Unione europea. Nessun Paese ha ottenuto un accordo paragonabile al nostro: siamo stati in grado di negoziare a nome di tantissimi milioni di cittadini e 27 stati membri”. La funzionaria ha inoltre sottolineato come l’Unione avesse spinto per l’azzeramento dei dazi, ma che tale obiettivo non è stato raggiunto a causa della contrarietà degli Stati Uniti.
Situazione attuale e prospettive future
L’accordo raggiunto prevede un dazio generalizzato del 15% da parte statunitense su molti settori, tra cui auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori, con alcune eccezioni come l’acciaio e l’alluminio, sui quali le tariffe rimangono al 50%. Weyand ha evidenziato che “il nostro lavoro non è finito, penso all’acciaio e all’alluminio, come al vino. Gli Usa sanno che torneremo alla carica”. Questo lascia intendere che i negoziati e i confronti continueranno nei prossimi mesi, soprattutto per settori strategici di interesse europeo e italiano come quello viti-vinicolo.
Impatto economico e reazioni
L’accordo ha avuto ripercussioni immediate sui mercati finanziari europei, con borse in calo e un indebolimento dell’euro rispetto al dollaro, mentre il governo italiano ha istituito una Task Force permanente alla Farnesina per supportare le imprese colpite dalle nuove tariffe. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito i dazi al 15% “alti ma sostenibili”, precisando che il rischio peggiore è stato evitato e che i negoziati sono ancora in corso per definire i dettagli.
L’intesa ha suscitato opinioni contrastanti, con alcune critiche da parte di esponenti politici europei e timori per il settore agricolo e industriale, ma al momento è confermato che l’Unione Europea continuerà a negoziare per tutelare i propri interessi e mitigare gli effetti delle tariffe imposte da Washington.






