Crescono i prezzi mondiali di cereali, carne e latticini, mentre diminuiscono le quotazioni dello zucchero. L’Indice dei prezzi alimentari della FAO ha registrato un aumento dell’1,0% ad aprile rispetto a marzo, con molte varietà di carne in crescita
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha recentemente pubblicato un rapporto che evidenzia un significativo aumento dei prezzi mondiali di cereali, carne e prodotti lattiero-caseari. Questo incremento, pari all’1% rispetto al mese precedente e al 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mette in luce le complesse dinamiche che influenzano i mercati alimentari globali e le loro ripercussioni sulla sicurezza alimentare.
Prezzi dei cereali in aumento
L’Indice dei Prezzi Alimentari della Fao, che monitora le variazioni mensili dei costi dei principali prodotti alimentari a livello mondiale, ha raggiunto una media di 128,3 punti. I cereali hanno registrato un incremento dell’1,2% rispetto a marzo, con il grano che ha visto un lieve aumento dei prezzi, sostenuto da una contrazione delle forniture esportabili dalla Russia. Anche i prezzi del riso e del mais sono stati influenzati da questo scenario, accentuando le preoccupazioni per la sicurezza alimentare in diverse regioni del mondo.
Aumento dei prezzi della carne e dei latticini
Particolarmente rilevante è l’aumento dei prezzi della carne, che ha toccato un +3,2% rispetto al mese precedente, principalmente trainato dalla carne suina. Anche i prodotti lattiero-caseari hanno visto un incremento significativo, con un aumento del 2,4%, raggiungendo un sorprendente +22,9% rispetto all’anno precedente. Questi dati pongono interrogativi sulle implicazioni per i consumatori e l’industria alimentare, già sotto pressione a causa dell’inflazione globale.
Andamento dei prezzi degli oli vegetali e dello zucchero
In contrasto, i prezzi degli oli vegetali hanno registrato una diminuzione del 2,3%, pur mantenendosi superiori del 20,7% rispetto ai livelli dell’anno scorso. Lo zucchero, invece, ha visto una flessione del 3,5%, suggerendo un certo equilibrio in un mercato altrimenti in tumulto.
La Fao ha anche pubblicato un nuovo rapporto sull’offerta e la domanda di cereali, aggiornando le stime per il 2024 e fornendo indicazioni sulle coltivazioni per il 2025. Le previsioni indicano una produzione di grano di 795 milioni di tonnellate, stabile rispetto all’anno precedente, con un potenziale aumento in Asia, sostenuto da India e Pakistan. Tuttavia, persistono preoccupazioni per le condizioni meteorologiche, con deficit di precipitazioni in Europa settentrionale e nel Vicino Oriente, e timori di siccità negli Stati Uniti, che potrebbero influenzare negativamente le prospettive future.






