Bruxelles, 28 aprile – Nel 2024, l’Ue ha esportato bevande alcoliche per 29,8 miliardi di euro, segnando un incremento del 10,9% rispetto al 2019. L’Italia si conferma secondo esportatore, con 6 miliardi di euro di vino, pari al 20% del totale. Al primo posto, la Francia con 12,1 miliardi. Gli Stati Uniti restano la principale destinazione, con 8,9 miliardi di euro in importazioni
Nel 2024, l’Unione Europea ha visto un incremento significativo delle esportazioni di bevande alcoliche, raggiungendo un valore totale di 29,8 miliardi di euro. Questo rappresenta un aumento del 10,9% rispetto ai dati del 2019, sottolineando una ripresa robusta del settore dopo le difficoltà legate alla pandemia. Secondo i dati di Eurostat, l’Italia si posiziona al secondo posto tra i paesi esportatori, con vendite per 6 miliardi di euro, di cui la maggior parte è attribuita al vino, che costituisce il 20% del totale delle esportazioni europee verso i mercati esteri.
La leadership della Francia
In cima alla classifica si trova la Francia, con esportazioni che ammontano a 12,1 miliardi di euro, grazie a una vasta offerta di vini e liquori particolarmente apprezzati nei mercati internazionali. Al terzo posto c’è la Spagna, con 2,5 miliardi di euro, seguita dai Paesi Bassi, che esportano principalmente birra per un totale di 2,3 miliardi di euro. È interessante notare come il vino continui a dominare l’export europeo, costituendo il 56,2% del valore totale delle esportazioni di alcolici, per un totale di 16,8 miliardi di euro. I distillati e i liquori seguono con una quota del 29,7%, mentre la birra rappresenta l’11,5%.
Mercati di destinazione
Un altro dato rilevante è che gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di destinazione per le bevande alcoliche europee, con importazioni che raggiungono 8,9 miliardi di euro, pari al 30% del totale. Di questi, 4,9 miliardi sono legati al vino, un segnale chiaro della preferenza americana per i prodotti vinicoli europei. Il Regno Unito si classifica al secondo posto, con un valore di 4,9 miliardi di euro, prevalentemente derivante dalle esportazioni di vino, che rappresentano il 68% del totale. Anche i mercati asiatici, come Cina e Canada, mostrano un interesse crescente, con importazioni di 1,6 miliardi ciascuno.






