Osaka, 5 giugno 2025 – Il trend si è mantenuto positivo anche nei primi mesi del 2025. Il vino italiano si è quindi confermato un ambasciatore di eccellenza del Made in Italy nel mondo
Il vino italiano si conferma protagonista nel mercato asiatico grazie a un’importante iniziativa organizzata al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in collaborazione con l’Agenzia Ice, ha promosso il primo workshop intitolato Market trends and opportunities for Italian wine in Asia, dedicato all’export del settore vitivinicolo.
Crescita dell’export vinicolo italiano in Asia orientale
Nel corso dell’evento, il direttore dell’Ice, Matteo Zoppas, ha evidenziato i dati più recenti relativi al comparto: nel 2024 il settore del vino ha raggiunto un valore di 8,1 miliardi di euro, registrando un incremento del 5,5% rispetto al 2023. Nel primo bimestre del 2025, l’export vinicolo ha toccato 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Particolare attenzione è stata riservata al mercato dell’Asia orientale, definito strategico per il vino italiano. Nel 2024, infatti, l’export vinicolo verso questa area ha raggiunto i 434 milioni di euro, dato rilevante che si inserisce nel più ampio contesto agroalimentare, con esportazioni complessive verso l’Asia per un valore di 5,6 miliardi di euro.
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha partecipato attivamente all’incontro, sottolineando l’importanza di rafforzare la presenza italiana sui mercati internazionali e promuovere il valore del Made in Italy.
Le voci del settore e la collaborazione istituzionale
Tra i protagonisti del settore vitivinicolo italiano intervenuti all’Expo, spicca il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, che ha ricordato il ruolo consolidato di Vinitaly nelle grandi manifestazioni internazionali, evidenziando il ritorno in prima fila dell’Italia all’Expo giapponese per sostenere il sistema vitivinicolo nazionale.
Dal punto di vista commerciale, Luigi Scordamaglia, direttore mercati e politiche internazionali di Coldiretti e amministratore delegato di Filiera Italia, ha rimarcato come il mercato giapponese sia pronto a “comprendere e apprezzare il vino come espressione del Made in Italy”. Ha evidenziato inoltre la particolare attenzione e l’esigente selettività dei consumatori nipponici, qualità che rende il Giappone uno dei Paesi più capaci di riconoscere il valore aggiunto del settore agroalimentare italiano.
Dal canto suo, Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv), ha definito il mercato asiatico come “lo sbocco più strategico per il futuro commerciale delle imprese vitivinicole italiane”.
Infine, la presidente del Comité Européen des Entreprises Vin (Ceev), Marzia Varvaglione, ha sottolineato il ruolo fondamentale del vino nel “unire le persone di diverse culture e continenti”, ribadendo l’importanza della promozione di questo comparto anche in uno scenario globale.
L’evento ha visto la partecipazione di altre figure di rilievo del settore, tra cui Stefano Bottega (presidente del Gruppo Vinicolo Cve), Diva Moretti Polegato (Export Manager di Villa Sandi), Nadia Zenato (Owner della cantina Zenato), oltre a rappresentanti internazionali come Mihoko Kizu di Jet e Thomas Ling Teck Chong di Entwine Asia.
La presenza di queste personalità ha confermato la sinergia tra istituzioni e operatori privati nel promuovere l’export del vino italiano verso mercati in forte espansione come quello asiatico, con un focus particolare sull’area orientale.
Il vino come “ambasciatore” del Made in Italy
Con un export che nel 2024 ha superato i 430 milioni di euro in Asia orientale e un trend di crescita confermato anche nei primi mesi del 2025, il vino italiano si conferma un ambasciatore di eccellenza del Made in Italy nel mondo, con un occhio di riguardo verso un continente che rappresenta un’opportunità strategica per le imprese del settore.






