Bruxelles, 1 novembre 2025 – Nel contesto di crescenti tensioni commerciali e tecnologiche tra Unione Europea e Cina, emergono sviluppi significativi sul fronte delle terre rare e dei semiconduttori, elementi chiave per l’industria high-tech e automobilistica.
La sospensione cinese sulle esportazioni di terre rare e il dialogo con l’Ue
La Cina ha ufficialmente confermato che la sospensione delle restrizioni sulle esportazioni delle terre rare adottata lo scorso ottobre vale anche per l’Unione Europea. A renderlo noto è stato il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, al termine di un incontro con esponenti del ministero del Commercio cinese.
“Pechino ha ribadito che la sospensione temporanea dei controlli alle esportazioni si estende all’Ue, sottolineando la volontà di proseguire nel dialogo per una migliore attuazione delle politiche di controllo”, ha scritto Šefčovič su X. La Commissione europea ha definito questa mossa “un passo responsabile per garantire flussi commerciali globali stabili in un settore cruciale”. Durante il confronto, le parti hanno affrontato anche il tema della stabilità delle catene di approvvigionamento di materiali critici, impegnandosi a facilitare le procedure di rilascio delle licenze, comprese quelle generali.
Le terre rare, gruppo di 17 elementi chimici fondamentali per la produzione di componenti tecnologici avanzati come magneti, catalizzatori e semiconduttori, sono oggi al centro della strategia industriale globale. Sebbene abbondanti in natura, la loro estrazione e lavorazione sono concentrate principalmente in Cina, che detiene oltre il 95% della produzione mondiale. La recente scoperta in Norvegia del più grande giacimento europeo nel 2024 potrebbe rappresentare un potenziale punto di svolta per diversificare le forniture.

La crisi Nexperia: un nodo cruciale per l’industria automobilistica europea
Parallelamente, un altro capitolo di tensioni riguarda la società Nexperia, produttrice olandese di semiconduttori controllata dal gruppo cinese Wingtech. Dopo che il governo olandese ha assunto il controllo temporaneo della società a fine settembre 2025, motivando la decisione con ragioni di sicurezza nazionale e preservazione delle tecnologie strategiche, Pechino ha reagito bloccando le esportazioni di chip prodotti nelle sue fabbriche cinesi.
Questa misura ha immediati riflessi sull’industria automobilistica europea, fortemente dipendente dai chip di Nexperia per i sistemi elettronici di veicoli di marchi come BMW, Volkswagen, Mercedes e Stellantis. L’associazione europea dei costruttori automobilistici (Acea) ha lanciato un allarme: senza una rapida soluzione, la produzione potrebbe subire interruzioni già nelle prossime settimane a causa dell’esaurimento delle scorte disponibili.
Il ministero del Commercio cinese ha fatto sapere di valutare con attenzione le richieste di esenzioni dalle restrizioni, promettendo concessioni basate sulle “reali necessità” delle aziende. Le ultime informazioni indicano che le parti europee e cinesi stanno dialogando per trovare un equilibrio che consenta di ridurre le tensioni e mantenere la stabilità della catena di approvvigionamento.
Implicazioni strategiche e prospettive future
Il caso Nexperia si inserisce in un contesto più ampio di rivalità tecnologica e commerciale tra Stati Uniti, Cina ed Europa, con Pechino che continua a utilizzare le terre rare come leva geopolitica, mentre Bruxelles privilegia la via del dialogo e del confronto multilaterale. Il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, ha ribadito che sebbene ogni opzione resti sul tavolo, “il dialogo rimane la strategia più efficace per affrontare le sfide legate a materiali critici e tecnologie avanzate”.
Nel frattempo, le case automobilistiche e i fornitori europei sono invitati a collaborare con le autorità per segnalare le difficoltà e trovare soluzioni condivise. La crisi ha inoltre rilanciato l’urgenza di rafforzare la sovranità tecnologica europea, diversificando fornitori e investendo nella produzione di semiconduttori e terre rare sul territorio europeo e in paesi alleati.






