Roma, 29 agosto 2025 – Un’analisi dell’Area studi e ricerche di Cna basata su dati dell’Agenzia delle Entrate evidenzia come il costo degli affitti rappresenti una vera emergenza per i lavoratori operai italiani. In media, il 43,7% della retribuzione netta di un operaio viene assorbito dal pagamento dell’affitto, con punte che raggiungono il 65% a Milano e superano il 50% in città come Firenze, Roma e Bologna. Solo Torino (37,8%) e Napoli (34,4%) si posizionano al di sotto della media nazionale tra i grandi capoluoghi.
L’impatto degli affitti sul mercato del lavoro
Secondo Cna, questo elevato costo degli affitti rappresenta un ostacolo significativo alla mobilità interna dei lavoratori. Negli ultimi anni, infatti, i canoni di locazione a mercato libero sono aumentati in media del 19,5%, mentre le retribuzioni nette sono cresciute solo del 14%. Questa disparità contribuisce a spiegare la difficoltà per molte imprese nel reperire lavoratori, soprattutto nelle aree a maggiore saturazione del mercato del lavoro. La quota di assunzioni di difficile reperimento è passata dal 21,5% del 2017 a oltre il 50% nel 2024.
Un terzo delle province italiane è caratterizzato da un alto livello di saturazione del mercato del lavoro. Tra queste spicca Bolzano, dove i lavoratori occupabili rappresentano solo il 7,4% delle assunzioni programmate, seguita da Belluno (9,9%). Tra le grandi città, Bologna registra una saturazione del 15,9%, mentre Milano si attesta al 18,8%.
Necessità di una politica abitativa efficace
Cna sottolinea come una politica sulla casa mirata possa contribuire a ridurre lo squilibrio tra la distribuzione territoriale delle assunzioni previste (circa 5,5 milioni l’anno) e i livelli di disoccupazione, senza trascurare la criticità della carenza di competenze. Attualmente, in 36 province italiane l’incidenza del canone di affitto supera il 30% del reddito netto di un operaio, mentre in alcune città come Potenza si registra l’incidenza più bassa, pari al 17%. Tra i capoluoghi con maggiore saturazione, solo Belluno, Trento, Biella e Gorizia vedono un’incidenza dell’affitto inferiore al 25% del reddito disponibile.
Dopo l’annuncio del Piano Casa da parte del governo, Cna ribadisce che calmierare gli affitti di mercato favorirebbe la mobilità interna e faciliterebbe l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, elementi fondamentali per sostenere la crescita economica e sociale del Paese.




