Roma, 29 ottobre 2025 – In vista delle festività natalizie, molte mamme lavoratrici italiane potranno beneficiare di un contributo economico extra grazie al bonus mamme lavoratrici approvato dall’INPS con la circolare n. 139 del 28 ottobre 2025. Si tratta di un sostegno economico netto, esente da tassazione e non rilevante ai fini ISEE, che verrà erogato in un’unica soluzione a dicembre 2025 o, in caso di domanda presentata nel 2026, a febbraio.
Chi può richiedere il bonus e quali sono i requisiti
Il bonus mamme lavoratrici è destinato alle donne con almeno due figli, con il secondo figlio di età inferiore ai dieci anni, oppure a quelle con tre o più figli, con il più giovane sotto i diciotto anni, e con un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro nel 2025. Possono accedere al beneficio sia le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, sia le autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie, comprese le casse professionali e la Gestione separata. Sono compresi anche i rapporti di lavoro a chiamata e in somministrazione, purché il contratto sia attivo nel mese di riferimento. Il bonus tiene conto anche di situazioni di adozione e affidamento preadottivo, mentre resta escluso il lavoro domestico, quindi colf e badanti non possono beneficiarne.

Non è necessario avere i requisiti per l’intero anno: se, ad esempio, il secondo figlio nasce a maggio 2025, il diritto al bonus scatterà da quel mese in poi.
Importo e modalità di erogazione del bonus mamme
Per il 2025, il contributo previsto è di 40 euro mensili per ogni mese di possesso dei requisiti, fino a un massimo di 12 mesi, per un totale massimo di 480 euro annuali. L’importo sarà versato dall’INPS in un’unica soluzione, evitando ritardi e complicazioni burocratiche.
Per le mamme con tre o più figli che nel corso del 2025 passano da un contratto a termine a un contratto a tempo indeterminato, il bonus in denaro non verrà erogato per i mesi coperti dal contratto stabile. Tuttavia, non si tratta di una penalizzazione: in quei mesi si potrà usufruire dello sgravio contributivo previsto proprio per questa categoria, valido fino al 31 dicembre 2026. Per le lavoratrici con contratto a tempo determinato o autonome, invece, continua l’erogazione del bonus mensile.
Come fare domanda e scadenze
La richiesta del bonus non è automatica e non coinvolge il datore di lavoro. Le domande devono essere inviate direttamente all’INPS tramite il portale online, utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure tramite Contact Center o patronati. È necessario fornire un Iban per l’accredito e la documentazione relativa ai figli, anche con eventuali certificazioni sostitutive se manca il codice fiscale del bambino.
Il termine per la presentazione della domanda per il 2025 scade il 7 dicembre, ma è possibile richiedere il bonus fino al 31 gennaio 2026 per chi maturasse i requisiti in un secondo momento. Dopo l’invio, è possibile verificare lo stato della pratica nell’area personale MyINPS e aggiornare i dati di pagamento se necessario. L’INPS precisa che dichiarazioni false comportano sanzioni pecuniarie e il recupero delle somme erogate.
Novità dal 2026: aumento dell’importo e proroghe
La legge di Bilancio 2026, attualmente in fase di approvazione, prevede un aumento del bonus a 60 euro mensili, portando il valore annuale a 720 euro per dodici mesi di diritto. Restano invariati i requisiti di reddito e composizione familiare, così come la modalità di pagamento in un’unica soluzione a fine anno.
Per quanto riguarda lo sgravio contributivo per le mamme con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato, la misura è confermata fino al 31 dicembre 2026. La prevista introduzione di un esonero contributivo parziale per le mamme con due o più figli, inizialmente prevista per il 2026, è invece rinviata al 2027.
Contesto e incentivi nel quadro della Manovra 2025
Il bonus mamme lavoratrici si inserisce in un pacchetto più ampio di misure a sostegno delle famiglie e del lavoro femminile previsto dalla Manovra 2025, varata dal Governo Meloni. Tra le altre agevolazioni confermate per i nuclei familiari con redditi medio-bassi vi sono la carta nuovi nati, il bonus nido con importi aggiornati, detrazioni per l’iscrizione a scuole paritarie, e contributi per attività sportive ed extrascolastiche. Per le famiglie con figli, inoltre, sono state previste detrazioni fiscali fino a 14.000 euro in presenza di almeno tre figli a carico, a seconda del reddito complessivo.
Il governo ha inoltre confermato incentivi per l’occupazione femminile e misure di sostegno fiscale come il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro, che includono detrazioni e bonus esentasse.
L’impegno della compagine governativa guidata da Giorgia Meloni, primo esecutivo della Repubblica Italiana presieduto da una donna, si focalizza su un quadro di sostegni transitori e strutturali per favorire natalità, lavoro femminile e conciliazione famiglia-lavoro, in attesa di interventi più profondi previsti per il 2027.






