In un contesto nazionale segnato dal costante decremento demografico, il governo italiano ha confermato e ampliato una serie di bonus figli 2025, volti a sostenere economicamente le famiglie con figli a carico. Le misure si inseriscono in un quadro più ampio di interventi sociali, annunciati dalla premier Giorgia Meloni, con l’obiettivo di contrastare l’inverno demografico e favorire la natalità.
I principali bonus figli 2025: requisiti e modalità di accesso
Uno dei sostegni più rilevanti è rappresentato dal Bonus nuovi nati 2025, un contributo una tantum di 1.000 euro destinato alle famiglie con ISEE minorenni inferiore a 40.000 euro, da richiedere entro 60 giorni dalla nascita o dall’adozione del bambino. Lo stanziamento complessivo per questa misura ammonta a 330 milioni di euro e le domande vanno presentate all’INPS.
Rimane attivo l’Assegno unico universale, che offre un sostegno mensile variabile per figlio, erogato dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni, senza limiti per i figli con disabilità. L’importo massimo raggiunge i 201 euro al mese per nucleo familiare con ISEE fino a 17.227,33 euro, mentre scende a 57,5 euro nei casi di ISEE superiore a 45.939,56 euro. L’assegno può essere maggiorato in relazione al numero dei figli e all’età delle madri.
Per le madri lavoratrici con reddito da lavoro fino a 40.000 euro annui è disponibile il Bonus mamme lavoratrici 2025, introdotto dal Decreto-Legge 30 giugno 2025, n. 95. Il bonus ammonta a 40 euro al mese per ogni mese lavorato, con un importo totale di 480 euro erogati in un’unica soluzione a dicembre 2025. Possono usufruirne le lavoratrici con almeno due figli, di cui il minore non superiore a 10 anni, e quelle con almeno tre figli con minore fino a 18 anni, a determinate condizioni contrattuali. La domanda deve essere presentata direttamente all’INPS tramite il portale online, con SPID, CIE o CNS.
Parallelamente, per le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato e almeno tre figli, fino al 2026 è confermato l’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui, che si traduce in una riduzione dei contributi previdenziali a loro carico, applicata direttamente in busta paga dal datore di lavoro.
Altri sostegni e novità della legge di Bilancio 2025
Il Bonus asilo nido 2025 è stato riconfermato e potenziato per i bambini nati dal 2024, con un importo massimo di 3.600 euro per le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro. Il bonus è destinato alle famiglie con figli sotto i tre anni che frequentano asili nido pubblici o privati autorizzati, o che per motivi di salute non possono frequentare la struttura.
L’assegno di maternità dei comuni continua a essere un importante strumento di sostegno, con un importo massimo di 407,40 euro mensili per cinque mensilità (complessivi 2.037 euro), riservato a famiglie con ISEE non superiore a 20.382,90 euro.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 ha confermato e ampliato le detrazioni fiscali per famiglie con figli, con incrementi per chi iscrive i figli alle scuole paritarie, nonché l’introduzione di nuovi fondi per attività sportive ed extrascolastiche per bambini tra 6 e 14 anni in famiglie con ISEE fino a 15.000 euro.
Infine, il congedo parentale è stato esteso con un’indennità all’80% per tre mesi complessivi tra i genitori, una novità significativa rispetto ai due mesi precedenti, con la possibilità di fruizione sia in modo continuativo che frazionato.
Le prospettive politiche e sociali
Il sostegno alle famiglie con figli è al centro delle priorità politiche del governo guidato da Giorgia Meloni, che ha evidenziato la necessità di aumentare gli stipendi soprattutto per i giovani e rafforzare le politiche familiari. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha sottolineato l’importanza di potenziare le detrazioni per i figli e di sostenere le famiglie con misure mirate.
Tra le proposte del centrodestra, rappresentato anche dal vicepremier Antonio Tajani, vi è l’intenzione di ridurre l’Irpef per il ceto medio e i salari più bassi, con l’eliminazione della parte contributiva per i lavoratori con redditi orari tra 7,5 e 9 euro e la detassazione di straordinari e lavoro festivo, per incrementare il potere di acquisto delle famiglie italiane.
