Sono state confermate e aggiornate le modalità di erogazione del Bonus Continuità Didattica: ecco cosa bisogna sapere
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha confermato e aggiornato le modalità di erogazione del Bonus Continuità Didattica, un incentivo economico pensato per valorizzare i docenti che garantiscono stabilità e continuità nell’insegnamento nelle scuole italiane. La misura, introdotta con il Decreto Ministeriale n. 242/2024 e integrata da disposizioni successive, mira a premiare gli insegnanti che nel triennio 2021/22 – 2023/24 hanno mantenuto la titolarità nella stessa scuola, senza presentare domande di mobilità o assegnazioni provvisorie.
Requisiti e destinatari del Bonus Continuità Didattica
Il bonus è rivolto esclusivamente ai docenti di ruolo che hanno assicurato una presenza costante, concretizzatasi in almeno 480 giorni di servizio effettivo senza interruzioni dovute a aspettative non retribuite o assenze prolungate. Un ulteriore requisito fondamentale è la rinuncia volontaria a trasferimenti o utilizzazioni nel periodo considerato, con l’obiettivo di garantire una figura di riferimento stabile per gli studenti.
Inoltre, per l’anno scolastico 2024-25 è previsto un ulteriore riconoscimento economico per quei docenti residenti o domiciliati in una provincia diversa da quella della scuola di titolarità, a condizione che non abbiano presentato alcuna domanda di mobilità nel quinquennio 2018/19 – 2022/23. Per questa categoria, il DM 258 del 30 settembre 2022 ha stanziato un plafond di 30 milioni di euro, di cui 20 milioni già assegnati tramite il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF).
Modalità di domanda e importi
Gli interessati devono presentare la domanda tramite un modulo di autodichiarazione, da inviare alla segreteria della propria istituzione scolastica entro il 18 agosto 2025. Il Ministero procede quindi alla verifica dei requisiti attraverso il proprio sistema informativo e alla successiva erogazione del compenso tramite cedolino unico.
L’importo dell’incentivo varia tra 200 e 500 euro a seconda delle risorse disponibili e del numero di beneficiari. Per i docenti con domicilio in provincia diversa da quella della scuola, il compenso può superare i 1.200 euro lordi, come indicato nel dettaglio dei gruppi di appartenenza e delle relative soglie di pagamento.
Questa misura sottolinea l’importanza di una presenza stabile e continuativa nell’ambito scolastico, riconoscendo non solo un valore economico ma anche il contributo professionale e umano dei docenti che scelgono di radicarsi nelle comunità educative, specialmente in contesti più fragili o caratterizzati da elevata dispersione scolastica.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato dal Ministro Giuseppe Valditara, conferma così l’impegno verso la qualità dell’istruzione, puntando su una scuola che valorizzi la continuità didattica come leva per il successo formativo degli studenti.






