Calano in modo vertiginoso i profitti netti di BMW: ecco tutti i dati e le parole del CEO
BMW ha recentemente annunciato un calo significativo del 36,9% dell’utile netto per l’anno 2024, scendendo a 7,68 miliardi di euro (8,32 miliardi di dollari). Questa notizia ha suscitato preoccupazione tra gli investitori, specialmente in un contesto di alta competitività e incertezze macroeconomiche, con particolare attenzione alla domanda nel mercato cinese. Secondo le previsioni di LSEG, riportate da Reuters, le azioni della casa automobilistica hanno subito un ribasso del 2% nella prima mattinata di venerdì a Londra.
Margini di profitto e tariffe
BMW prevede un margine di profitto per le automobili compreso tra il 5% e il 7% per il 2025, rispetto al 6,3% ottenuto nell’anno precedente. Tuttavia, l’azienda ha avvertito che l’implementazione di nuove tariffe potrebbe avere un impatto negativo sui guadagni futuri. Come dichiarato nel comunicato ufficiale: “un ambiente competitivo difficile e gli sviluppi macroeconomici, commerciali e geopolitici potrebbero influenzare significativamente le performance aziendali“.
Le previsioni di BMW considerano le tariffe imposte fino al 12 marzo 2025, incluse:
- Tasse sulle importazioni di acciaio e alluminio statunitensi;
- Tariffe del 20% sui prodotti cinesi;
- Tariffe del 25% su quelli provenienti da Canada e Messico.
Il direttore finanziario della società ha sottolineato che le tariffe aggiuntive sulle importazioni statunitensi ridurranno il margine di profitto delle auto di un punto percentuale.
Situazione in Cina
BMW ha segnalato una situazione difficile in Cina, un mercato cruciale per il futuro dell’azienda. Le tensioni commerciali e l’incertezza economica stanno influenzando le vendite e le prospettive di crescita. Le consegne totali nel 2024 sono state di circa 2,45 milioni di unità, in leggero calo rispetto ai 2,55 milioni dell’anno precedente. Questo declino è stato principalmente attribuito a interruzioni nelle consegne dovute a problemi con un sistema di frenatura fornito da Continental, costringendo BMW a rivedere al ribasso le stime per l’intero anno.
Opinioni del CEO
Nella giornata di venerdì, il CEO di BMW, Oliver Zipse, ha espresso le sue opinioni sulle tariffe durante un’intervista a Squawk Box Europe. Ha evidenziato come le tariffe possano essere state uno strumento utile decenni fa, quando i mercati globali non erano così interconnessi. “Oggi tutto è collegato con tutto“, ha dichiarato. Zipse ha anche aggiunto che ci sono segnali forti che indicano un futuro per il libero scambio e si aspetta un cambiamento di atteggiamento verso le tariffe nei prossimi 12-18 mesi.
La situazione attuale di BMW è complessa e rappresenta una sfida significativa per la casa automobilistica. Nonostante le difficoltà, l’azienda continua a perseguire strategie per affrontare queste sfide, puntando a un recupero sostenibile e a una ripresa della domanda, in particolare nel mercato cinese, che resta cruciale per il suo futuro. La strada da percorrere sarà certamente impervia, ma la capacità di adattamento e innovazione di BMW potrebbe rivelarsi determinante nel lungo termine.