Il Black Friday, appuntamento ormai globale dedicato agli sconti e alle offerte imperdibili, si avvicina e quest’anno è fissato per il 29 novembre. Originariamente nato negli Stati Uniti come giornata di saldi post-Thanksgiving, oggi si presenta come un evento commerciale esteso, che coinvolge anche l’Italia e l’Europa con promozioni anticipate e prolungate per diverse settimane. Tra i protagonisti delle offerte in Italia, MediaWorld continua a spingere con il suo Black Friday in formato “Episodio 3”, attivo dal 20 novembre fino al 1 dicembre, con sconti su smartphone, elettrodomestici e tecnologia, accompagnati da finanziamenti a tasso zero.
Le origini e il significato del Black Friday
Il termine Black Friday (letteralmente “venerdì nero”) è legato all’inizio della stagione dello shopping natalizio negli Stati Uniti, in particolare al giorno successivo al Thanksgiving Day. Le sue origini sono però dibattute: una delle ipotesi più accreditate fa riferimento al traffico congestionato a Philadelphia nel 1961, quando la polizia descrisse il caos stradale del venerdì dopo il Ringraziamento come “nero”. Un’altra spiegazione economica lega il nome ai libri contabili dei commercianti, che passavano dal rosso (perdite) al nero (profitti) grazie agli sconti di quel giorno.
Storicamente, il Black Friday è stato promosso dalla catena di grandi magazzini Macy’s, che nel 1924 inaugurò la tradizione di aprire le vendite natalizie proprio il venerdì successivo al Ringraziamento, festeggiato con la celebre Macy’s Thanksgiving Day Parade a New York, un evento che ancora oggi richiama milioni di spettatori.
Macy’s: simbolo e sfide nel mercato contemporaneo
Fondata nel 1858 da Rowland Hussey Macy, la catena di grandi magazzini è diventata un’icona del retail americano, con il suo vasto flagship store a Herald Square, Manhattan. Tuttavia, negli ultimi anni, Macy’s ha dovuto affrontare forti pressioni dalla crescita dell’e-commerce, in particolare da giganti come Amazon. Questa competizione ha portato la catena a ridurre il numero di punti vendita e a investire nella digitalizzazione.
Secondo recenti indiscrezioni, Macy’s potrebbe uscire dalla Borsa di Wall Street: i fondi Arkhouse Management e Brigade Capital hanno presentato un’offerta da circa 5,4 miliardi di euro per acquisire l’intera azienda e delistarla. Questo movimento, riportato dal Wall Street Journal, ha già avuto un impatto positivo sul titolo, salito del 15%. Macy’s resta comunque la più grande catena statunitense di grandi magazzini con oltre 700 sedi e un fatturato superiore ai 24 miliardi di dollari.






