Milano, 8 maggio – Oltre 250 investitori danneggiati dalla bancarotta fraudolenta di The Rock Trading sono stati ammessi come parti civili nel processo contro gli ex amministratori Andrea Medri e Davide Barbieri. L’inchiesta ha rivelato un dissesto di circa 66 milioni di euro e i fondi sarebbero stati dirottati all’estero. Il processo proseguirà il 26 maggio e il 25 giugno
Oltre 250 investitori hanno deciso di costituirsi come parti civili nel processo in corso a Milano, in seguito al crack della piattaforma di investimento in bitcoin The Rock Trading. Questo evento ha messo in luce una delle crisi più gravi nel settore delle criptovalute, rivelando un dissesto patrimoniale di circa 66 milioni di euro. Gli ex fondatori della piattaforma, Andrea Medri e Davide Barbieri, sono accusati di bancarotta fraudolenta e altri reati, mentre gli investitori lamentano la scomparsa dei loro fondi.
Il caso di The Rock Trading
Il procedimento giudiziario, presieduto dalla giudice per le udienze preliminari Anna Calabi, ha rivelato che i fondi degli investitori sono stati dissipati e dirottati su conti esteri in Stati Uniti, Svizzera e Lituania. La piattaforma, che era considerata una delle più importanti nel mercato italiano delle criptovalute, è stata dichiarata in liquidazione giudiziale nell’aprile 2023.
Le accuse e le indagini
Medri e Barbieri sono stati arrestati lo scorso dicembre e l’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Pasquale Addesso e Grazia Colacicco, ha portato alla luce presunti reati di truffa e appropriazione indebita. Gli investitori, che avevano riposto la loro fiducia nella piattaforma, si trovano ora a fronteggiare una situazione drammatica, con oltre 18 mila clienti coinvolti nel dissesto.
La necessità di maggiori tutele
La curatela delle due società fallite ha deciso di costituirsi parte civile, evidenziando l’importanza di recuperare i fondi e di garantire giustizia agli investitori truffati. Il processo è stato aggiornato al 26 maggio per ulteriori audizioni e al 25 giugno per la discussione finale. Questa vicenda sottolinea la vulnerabilità del mercato delle criptovalute e la necessità di maggiori tutele per gli investitori, in un settore ancora in fase di regolamentazione. L’attenzione delle autorità di vigilanza è ora rivolta a garantire che simili situazioni non si ripetano, proteggendo così i diritti dei consumatori.






