Roma, 28 settembre 2025 – L’invito della Banca Centrale Europea (BCE) a conservare in casa una piccola riserva di contanti ha sollevato molte domande tra i cittadini. Perché un’istituzione che da anni spinge verso la moneta elettronica ora chiede l’opposto? La risposta è legata alla crescente minaccia di attacchi informatici che potrebbero paralizzare i sistemi di pagamento.
La minaccia degli attacchi cyber
La BCE teme che un conflitto ibrido con la Russia o altre potenze ostili possa colpire direttamente le infrastrutture finanziarie dell’Eurozona. I circuiti digitali – POS, bancomat, carte di credito – sono oggi essenziali per ogni transazione, dai supermercati alle bollette. Se un attacco cibernetico li mettesse offline, milioni di persone non potrebbero più pagare né accedere ai beni di prima necessità. Per questo la Banca centrale ha suggerito di mantenere liquidità sufficiente ad affrontare almeno tre giorni di emergenza.
Un segnale di realismo
Il messaggio non significa abbandonare la strada della digitalizzazione, ma riconoscere una vulnerabilità concreta. «L’attuale sistema dei pagamenti è efficiente ma fragile. Un’interruzione anche breve può avere conseguenze immediate», ha spiegato ad Omnibus (La7) Alexander Privitera, senior fellow dell’American German Institute. La raccomandazione diventa quindi un atto di prudenza: un invito a prepararsi a uno scenario che non può essere escluso.

Preparare il terreno all’Euro digitale
Dietro l’allerta c’è anche un altro obiettivo: sostenere il progetto dell’Euro digitale. La BCE lavora da anni a una moneta elettronica europea che possa funzionare anche offline, garantendo pagamenti anche senza connessione internet. Una caratteristica che la differenzia da Bitcoin e Stablecoin, strumenti volatili e privi di garanzie istituzionali. «L’Euro digitale sarebbe più resiliente: anche in caso di blackout, resterebbe utilizzabile», ha sottolineato Privitera.
Contanti come misura tampone
Il richiamo al contante non è dunque un passo indietro, ma una misura tampone. Serve a garantire la sopravvivenza quotidiana in caso di crisi, mentre si lavora a un’infrastruttura capace di resistere agli attacchi informatici. L’esperienza di blackout locali o guasti temporanei ha già dimostrato la fragilità del sistema. Ora la BCE chiede di riconoscerlo a livello continentale.
Il vero messaggio della BCE
In sintesi, l’allerta della Banca centrale non è un invito alla sfiducia verso la moneta elettronica, ma un riconoscimento della realtà: nessun sistema digitale è invulnerabile. Conservare una piccola scorta di contanti significa proteggere i cittadini da un rischio concreto e, allo stesso tempo, accelerare la transizione verso un Euro digitale più sicuro e stabile.






