Roma, 9 dicembre 2025 – A partire dal 2026, le famiglie italiane che impiegano un collaboratore domestico, come colf, badanti o baby sitter, dovranno fare i conti con un aumento significativo delle spese mensili. Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) per il settore domestico, sottoscritto il 28 ottobre 2025 dalle associazioni datoriali Fidaldo e Domina insieme ai sindacati di categoria, introduce infatti incrementi retributivi che si ripercuoteranno direttamente sui bilanci familiari.

Incrementi salariali per badanti e non solo
Il rinnovo del contratto, valido per il triennio 2026-2028, prevede un aumento complessivo delle retribuzioni pari a 100 euro lordi mensili, da distribuire su più fasi: 40 euro dal 1° gennaio 2026, 30 euro dal 2027, 15 euro dal 2028 e ulteriori 15 euro da settembre 2028. A questa rivalutazione si aggiunge l’adeguamento annuale dei minimi retributivi basato sull’indice Istat di inflazione, che dal 2026 passerà dal 80% al 90% dell’incremento rilevato a novembre 2025. Anche i contributi previdenziali subiranno aggiornamenti periodici.
Secondo alcune simulazioni realizzate da Assindatcolf per Il Sole 24 Ore, il costo aggiuntivo per le famiglie sarà rilevante: per una badante convivente che lavora 54 ore settimanali, l’incremento si aggirerà intorno a 75 euro mensili, traducendosi in un esborso annuale fino a 900 euro. Per una baby sitter di livello BS, il minimo orario passerà da 7,10 a 7,46 euro, con un aumento mensile di circa 83 euro per 40 ore di lavoro settimanali. Per una colf di livello B impegnata 25 ore a settimana, invece, la spesa aggiuntiva sarà di circa 53 euro al mese.
Le istanze e gli obiettivi del nuovo CCNL
Rita De Blasis, segretario generale di Federcolf, sottolinea come l’aumento sia frutto della necessità di garantire una retribuzione adeguata al costo della vita e alla dignità del lavoro domestico. «Al Nord – spiega – spesso i salari già superano i minimi contrattuali, quindi l’impatto sarà differente a seconda delle zone».
Il presidente di Fidaldo, Andrea Zini, da poco riconfermato alla guida della federazione, evidenzia come uno degli obiettivi principali sia il rafforzamento della bilateralità nel settore. Il nuovo contratto apre la strada al riconoscimento di prestazioni come tredicesima e TFR attraverso la Cassa Colf, sistema bilaterale alimentato dai contributi delle parti. Questa struttura mira a rendere più sostenibili per le famiglie le spese straordinarie, garantendo inoltre maggior trasparenza e tracciabilità delle retribuzioni, con benefici anche per lo Stato.
Zini auspica inoltre un potenziamento delle agevolazioni fiscali per le famiglie che assumono regolarmente, auspicando la deducibilità delle spese per il lavoro domestico, una misura che potrebbe incentivare l’emersione dal lavoro nero, che nel comparto domestico pesa ancora per quasi il 50% degli occupati.
Formazione e sostegni per i lavoratori domestici
Parallelamente agli aumenti salariali, proseguono le iniziative per migliorare la qualità del lavoro nel settore domestico. La federazione Fidaldo, attiva dal 1996, promuove linee guida nazionali per la formazione degli assistenti familiari e collabora con enti regionali per l’attivazione di corsi gratuiti e voucher di sostegno. In Veneto, ad esempio, sono in avvio percorsi formativi finanziati dalla Regione per incrementare le competenze di colf, badanti e baby sitter, migliorando così la professionalità in un comparto strategico per il welfare familiare.
Questi interventi intendono favorire un ambiente lavorativo più regolamentato e sostenibile, contrastando il lavoro irregolare e valorizzando la centralità degli assistenti familiari nell’assistenza quotidiana.






