Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), si è detta oggi fiduciosa circa la possibilità di trovare una soluzione condivisa sull’utilizzo degli asset russi congelati, destinati a sostenere l’Ucraina nel contesto del conflitto con la Russia. “Si sta lavorando su questo tema, ma non rientra nel nostro mandato diretto. La decisione spetta ai leader europei – ha spiegato Lagarde – Può darsi che, come spesso accade in Europa, si giri attorno alla questione e che ci voglia tempo, ma sono del tutto fiduciosa che si troverà una soluzione perché è troppo importante”.
Le parole di Zelensky: “Una proposta giusta e necessaria”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso un giudizio positivo sulla proposta di utilizzare gli asset russi immobilizzati per finanziare la ricostruzione e le riparazioni dovute dai danni della guerra. “L’Ucraina ha diritto a questi fondi perché la Russia ci sta distruggendo e colpisce il nostro Paese ogni giorno – ha detto Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles – La proposta è giusta anche dal punto di vista legale”. Il capo di Stato ha inoltre sottolineato che, nonostante alcune resistenze in vari Paesi, tra cui Belgio e altri Stati, sia auspicabile che l’Unione Europea faccia da apripista, sperando che questa scelta possa influenzare anche nazioni come gli Stati Uniti e il Giappone. Zelensky ha poi commentato i timori di possibili azioni giudiziarie della Russia come meno preoccupanti rispetto alla minaccia rappresentata dalla presenza russa ai confini ucraini.
Tusk: punto di svolta sugli asset russi ma nodo garanzie
Dal canto suo, il primo ministro polacco Donald Tusk ha definito la situazione come «un punto di svolta», evidenziando che vi è un consenso generale sull’opportunità di utilizzare i fondi russi a favore dell’Ucraina. Tuttavia, ha anche sottolineato che alcuni Paesi continueranno a insistere per ottenere garanzie più solide prima di approvare una decisione definitiva. “L’utilizzo di questi asset sarebbe giusto, giustificato e positivo per l’Europa – ha affermato Tusk – ma il nodo fondamentale riguarda le garanzie da offrire a tutti”.
Christine Lagarde, alla guida della BCE dal novembre 2019 e già direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, conferma così il ruolo cruciale della Banca centrale europea nel monitorare e sostenere le iniziative economiche legate alla crisi ucraina, pur sottolineando che la decisione finale spetta ai leader politici. Il dossier degli asset russi rappresenta una delle questioni più delicate e di grande rilievo politico-economico nell’ambito delle sanzioni imposte a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina.
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