Roma, 5 novembre 2025 – Persistono gravi criticità finanziarie nei bilanci comunali italiani, che mettono a rischio la capacità degli enti locali di garantire servizi essenziali ai cittadini. Lo ha evidenziato l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) nel corso dell’audizione sulla Legge di Bilancio 2026 davanti alle Commissioni Bilancio del Parlamento.
Le criticità finanziarie nei bilanci comunali e il nodo della spesa corrente
Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’ANCI e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, i Comuni continuano a subire un peso significativo derivante da tagli e accantonamenti imposti dalle precedenti leggi di bilancio, che complessivamente ammontano a circa 2,08 miliardi di euro fino al 2029, con una riduzione programmata di 460 milioni di euro nel 2026. “Questo miliardo grava pesantemente sulle casse comunali ed è alleggerito solo in minima parte dal fondo previsto”, ha sottolineato Manfredi, evidenziando come molti enti locali abbiano ormai esaurito la propria capacità fiscale e di spesa corrente.
Il presidente dell’ANCI ha inoltre richiamato l’attenzione sull’opportunità di poter trasformare parte di questi tagli in accantonamenti per investimenti, come già avvenuto in alcune misure, al fine di garantire risorse per opere e interventi necessari. Particolare rilievo alla questione della stabilizzazione degli oneri per l’assistenza ai minori affidati con sentenza, un tema per cui è indispensabile assicurare continuità e adeguatezza delle risorse negli anni a venire.
Segnali positivi nella manovra ma restano nodi irrisolti
La Legge di Bilancio 2026 presenta alcuni segnali positivi, come l’alleggerimento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità e l’incremento del fondo per i minori italiani a 250 milioni di euro, oltre alla stabilizzazione del fondo per i Centri Estivi a 60 milioni. Sono inoltre previsti stanziamenti per la Carta Dedicata a Te e per il rinnovo contrattuale del personale comunale, anche se quest’ultimo rappresenta solo un primo passo rispetto alle necessità reali, valutate in circa un miliardo e mezzo di euro.
Tuttavia, il Direttivo ANCI ha ribadito la necessità di un confronto urgente con il ministro Giorgetti per individuare risorse adeguate per la sicurezza urbana, il diritto alla casa e voci di spesa corrente in emergenza. Tra le criticità ancora aperte, si segnalano:
- l’aumento dei costi per l’assistenza ai disabili, che richiede una copertura finanziaria adeguata;
- le difficoltà nella gestione dei nidi, che necessitano di una razionalizzazione e di fondi aggiuntivi;
- la crisi del trasporto pubblico locale, particolarmente colpito dall’aumento dei costi energetici, soprattutto nei comuni di piccole e medie dimensioni.
L’ANCI ha inoltre ribadito la richiesta di raddoppiare le risorse del Fondo nazionale per la Sicurezza urbana per consentire nuove assunzioni di personale, anche in deroga, a fronte delle perdite di operatori di polizia locale degli ultimi anni. Sul fronte abitativo, è stata sollecitata l’adozione di un nuovo piano casa con finanziamenti diretti e una legge quadro nazionale che semplifichi le procedure, oltre a una norma specifica per il fondo perequativo di Roma Capitale.
Gaetano Manfredi ha sottolineato come queste criticità rendano difficile la gestione quotidiana dei Comuni, con il rischio concreto di rallentamento nei servizi e negli investimenti, evidenziando la necessità di un “confronto vero e di soluzioni strutturali per garantire la sostenibilità dei bilanci locali e la qualità dei servizi ai cittadini”.


