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Home Cultura

Incel, chi sono e perché si chiamano così

by Redazione
19 Marzo 2025
Un uomo intento a usare il computer

Un uomo intento a usare il computer | Pixabay @ StockSnap - Alanews.it

Negli ultimi anni, il termine incel ha assunto una crescente rilevanza nei dibattiti sociali e nei media. Derivato dall’inglese “involuntary celibate”, che significa “celibe involontario”, questo termine descrive una sottocultura composta principalmente da uomini eterosessuali che si sentono esclusi e rifiutati dalle donne. Questi individui si considerano vittime di una società che, a loro avviso, non riconosce i loro diritti in materia di relazioni romantiche e sessuali. Ma chi sono veramente gli incel e perché si identificano in questo modo?

L’origine del termine

Il concetto di incel ha radici nei primi anni ’90, quando una donna di nome Alana utilizzò per la prima volta la parola in un forum online per descrivere la sua esperienza di celibato involontario. Da quel momento, il termine ha evoluto il suo significato, trasformandosi in un’etichetta spesso associata a ideologie misogine e a una cultura di odio nei confronti delle donne. Oggi, gli incel si sono organizzati in comunità online dove condividono esperienze, frustrazioni e, talvolta, ideologie estreme.

Sottoculture e dinamiche online

All’interno della cosiddetta manosfera, che comprende gruppi online che discutono di mascolinità e questioni relative agli uomini, gli incel rappresentano solo una delle molteplici identità. Accanto a loro ci sono:

  1. Men’s rights activists (attivisti per i diritti degli uomini);
  2. Men going their own way (uomini che scelgono di evitare le donne);
  3. Pickup artists (artisti della seduzione).

Questi gruppi condividono una visione del mondo incentrata su una sorta di vittimismo maschile, in cui gli uomini si sentono oppressi dai cambiamenti sociali e culturali promossi dal femminismo. La cultura incel si nutre di un linguaggio e di concetti specifici, come “bluepill”, “redpill” e “blackpill”, che riflettono le loro convinzioni distorte sulle relazioni e sul mercato sessuale.

Eventi drammatici e la paura della violenza

Il dibattito sugli incel è stato alimentato da episodi di violenza che hanno scosso l’opinione pubblica. Un caso emblematico è quello di Elliot Rodger, che nel 2014, dopo aver pubblicato un video in cui esprimeva la sua frustrazione per la mancanza di relazioni, compì una sparatoria a Isla Vista, in California, uccidendo sei persone. Rodger si dichiarò incel e si sentì giustificato nella sua vendetta contro le donne e gli uomini che considerava più attraenti. Questo tragico evento ha messo in luce le pericolose conseguenze della retorica incel.

Un altro caso rilevante è avvenuto a Toronto nel 2018, quando un uomo ha ucciso 11 persone investendole con un furgone, dichiarando di voler vendicare la sua frustrazione. Tali eventi hanno portato a una crescente attenzione da parte delle autorità e dei media su questo fenomeno, evidenziando la necessità di affrontare le cause profonde di comportamenti violenti.

La situazione in Italia

Anche in Italia, il dibattito sugli incel ha preso piede, con segnalazioni di arresti per propaganda di ideologie estremiste. Nel gennaio del 2021, un giovane è stato arrestato a Genova per aver costituito un’associazione con finalità di terrorismo, dichiarando di essere un incel e di voler compiere un attentato a una manifestazione femminista.

Un rapporto della Commissione Europea ha rivelato che l’Italia è il quarto paese in Europa per numero di attivisti incel, dopo Regno Unito, Germania e Svezia. Le discussioni sui forum online italiani riguardano frequentemente la percezione che le donne italiane siano “princess” che favoriscono partner di status socioeconomico superiore, alimentando un senso di impotenza tra gli incel.

Le pressioni sociali e le aspettative culturali possono avere un impatto significativo sulla salute mentale degli individui. È cruciale promuovere un dialogo aperto e onesto su questioni di genere, relazioni e salute mentale, creando spazi sicuri per discutere le esperienze di tutti gli individui, indipendentemente dalla loro identità di genere. Solo attraverso una maggiore comprensione e accettazione reciproca si può sperare di ridurre le fratture sociali e affrontare le problematiche legate a forme di violenza e disuguaglianza.

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