Cairo, 01 novembre 2025 – Appena varcata la soglia, a ricevere i visitatori è la statua monumentale di Ramses II, uno dei faraoni più celebri dell’antico Egitto. Siamo al Grand Egyptian Museum – il Gem – a pochi chilometri dalle Piramidi di Giza, nella parte ovest del Cairo. L’apertura ufficiale, attesa da anni, è ormai dietro l’angolo: la struttura, ancora chiusa al pubblico, si prepara a una cerimonia inaugurale che le autorità definiscono “senza precedenti”. L’obiettivo è chiaro: fare del Gem il nuovo punto di riferimento mondiale per la storia e la cultura dell’antico Egitto.
Il museo più grande dedicato a una sola civiltà
Il direttore generale, Dr. Ahmed Ounim, ha sottolineato una cosa fondamentale: il Grand Egyptian Museum è il più grande museo al mondo dedicato a una sola civiltà. Numeri che impressionano. La superficie espositiva è cinque volte quella del Metropolitan Museum di New York. L’intero complesso, invece, è il doppio di Louvre e British Museum messi insieme. Solo l’area delle antichità copre uno spazio grande quanto quattro campi da calcio.
All’interno, migliaia di reperti raccontano più di tremila anni di storia egizia. La collezione spazia dai faraoni più famosi ai periodi meno conosciuti, con particolare attenzione ai dettagli e alla narrazione. “Lavoriamo giorno e notte per essere pronti”, ha raccontato Ounim, mentre tecnici sistemavano gli ultimi ritocchi nelle sale ancora vuote.
Il tesoro di Tutankhamon, finalmente tutto insieme
Una delle attrazioni principali sarà la collezione completa di Tutankhamon. Per la prima volta, tutti gli oggetti trovati nella tomba del giovane faraone saranno esposti insieme in un’unica sala di 7.000 metri quadrati. Una novità assoluta, visto che finora molti reperti erano sparsi tra musei diversi o nascosti nei depositi del Cairo.
Il percorso è stato pensato per far vivere al visitatore un’esperienza immersiva. Ogni pezzo – dal celebre sarcofago d’oro alle maschere funerarie, dai gioielli agli oggetti di uso quotidiano – è accompagnato da pannelli interattivi e ricostruzioni digitali. “Vogliamo far sentire chi entra come se stesse davvero entrando nella storia”, ha spiegato uno dei curatori, mostrando i monitor touch e le proiezioni che animano le vetrine.
Tecnologia e tradizione per un museo al passo coi tempi
La tecnologia è uno dei punti di forza del museo. I reperti sono esposti con luci sofisticate e supporti multimediali che permettono di scoprire ogni dettaglio. Alcune sale offrono realtà aumentata e guide digitali in varie lingue, pensate per i visitatori di tutto il mondo.
Tra le attrazioni più attese c’è l’assemblaggio della barca solare di Cheope. Il manufatto, lungo oltre 40 metri, sarà ricostruito davanti agli occhi del pubblico da un gruppo di restauratori specializzati. “Non c’è niente di simile in nessun altro museo”, ha assicurato Ounim. Il lavoro sarà seguito in diretta dalle telecamere, per restituire l’emozione di una scoperta archeologica in tempo reale.

Un colpo al turismo e alla cultura egiziana
L’apertura del Grand Egyptian Museum è un appuntamento importante anche per il turismo in Egitto. Le autorità puntano a richiamare una nuova ondata di visitatori da tutto il mondo, attratti dalla possibilità di vedere insieme tesori mai esposti in questo modo. Il museo, facilmente raggiungibile dal centro del Cairo e dalle Piramidi, è pronto ad accogliere grandi numeri: ci sono parcheggi, servizi per famiglie e aree ristoro già funzionanti.
Secondo il Ministero delle Antichità, il Gem potrà ospitare fino a cinque milioni di visitatori l’anno nei primi tempi. E la cifra potrebbe aumentare grazie a collaborazioni con scuole, università e istituzioni culturali di tutto il mondo.
Giorni di attesa e ultimi preparativi
Negli ultimi giorni prima dell’apertura, l’atmosfera intorno al museo è tesa e piena di aspettative. Si definiscono gli ultimi dettagli, tra controlli delle autorità e prove tecniche. “Adesso nessuno può entrare”, ha ribadito Ounim durante un sopralluogo con i giornalisti. “Stiamo sistemando tutto per offrire un’esperienza che sia davvero all’altezza”.
L’inaugurazione sarà accompagnata da una cerimonia ufficiale con ospiti internazionali e rappresentanti dei principali musei del mondo. Il governo egiziano vuole rilanciare l’immagine del Paese non solo come custode della storia antica, ma anche come protagonista sulla scena culturale globale.
Un ponte tra passato e futuro
Il Grand Egyptian Museum non è solo un contenitore di reperti. Vuole essere un ponte tra passato e futuro. La scelta di puntare su tecnologie moderne e su una narrazione coinvolgente nasce dalla volontà di rendere accessibile a tutti – studiosi, turisti, famiglie – il patrimonio millenario dell’Egitto.
“Abbiamo voluto creare qualcosa che durasse nel tempo”, ha concluso Ounim. “Un luogo dove ogni generazione possa scoprire la grandezza della nostra civiltà”. E mentre Ramses II veglia silenzioso all’ingresso, il Gem si prepara ad aprire le sue porte al mondo intero.






