Caserta, 21 luglio 2025 – La cancellazione del concerto del celebre direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio alla Reggia di Caserta, continua a suscitare tensioni diplomatiche e polemiche in Italia e all’estero. L’ambasciata russa a Roma ha espresso attraverso una nota ufficiale la propria ferma contrarietà, sottolineando come questa decisione rischi di arrecare danni all’immagine e all’autorevolezza del nostro Paese nel contesto internazionale.
La posizione dell’ambasciata russa
L’ambasciatore russo Alexey Paramonov ha ricordato le dichiarazioni del presidente italiano Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni, che nel 2022 si erano opposti alle politiche di “cancellazione” della cultura russa in Occidente, in particolare in occasione della prima scaligera di Boris Godunov di Musorgskij. Nel commentare la decisione di annullare il concerto di Gergiev, Paramonov ha definito “decisamente inopportuno e fuori luogo” il clamore suscitato, parlando di una campagna diffamatoria orchestrata da “forze distruttive” in Italia, sostenute da “alcune personalità politiche” e dai nazionalisti ucraini.
L’ambasciata ha affermato che la cancellazione non danneggerà la Russia, ma piuttosto l’Italia stessa, intaccando la sua “autorità” e minando la percezione di un Paese ospitale e aperto verso artisti di talento. La nota ha inoltre denunciato una campagna mediatica italiana, definita “vergognosa”, basata su “speculazioni, congetture e evidenti menzogne” riguardo al presunto ruolo propagandistico di Gergiev, il quale è riconosciuto come un “grande musicista”.
Reazioni in Italia e le parole di Gergiev
Il concerto di Gergiev, da sempre considerato vicino al presidente russo Vladimir Putin, era stato inserito nella rassegna “Un’Estate da Re” alla Reggia di Caserta, ma l’evento è stato annullato a seguito di pressioni e proteste, tra cui una petizione online con oltre 16.000 firme e lettere di premi Nobel indirizzate alle istituzioni italiane e comunitarie.
Il ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, ha espresso pieno sostegno alla decisione della Direzione della Reggia, motivandola come un atto di “buon senso e tensione morale”, volto a proteggere i valori del mondo libero, pur riconoscendo la qualità artistica dell’evento. Intanto, le associazioni ucraine in Italia avevano già pianificato iniziative di protesta e acquisito biglietti per manifestare il proprio dissenso durante il concerto.
Interpellato dall’agenzia Tass, Valery Gergiev ha dichiarato di non essere stato informato della cancellazione del concerto, rimanendo in silenzio sulle polemiche che lo coinvolgono direttamente. Attualmente direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e del Mariinsky di San Pietroburgo, Gergiev mantiene una posizione defilata rispetto alle controversie.
L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di tensioni tra Italia e Russia, in un momento segnato da conflitti internazionali e da delicate questioni di politica culturale e diplomatica.






