Roma, 29 luglio 2025 – È alle porte una significativa rivoluzione per l’accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia in Italia, con l’avvio del nuovo semestre aperto previsto dal 1° settembre 2025. Sono ben 54.313 gli studenti iscritti a questa prima fase propedeutica, che si affiancano a 4.473 iscritti a Odontoiatria e protesi dentaria e 6.039 a Medicina veterinaria, per un totale complessivo di 64.825 aspiranti camici bianchi. Questa riforma, fortemente voluta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, segna una svolta nel metodo di selezione degli studenti, abbandonando l’ormai tradizionale test d’ingresso a favore di un percorso formativo più inclusivo e basato sul merito.
Facoltà di Medicina e il semestre aperto: una nuova modalità di selezione
Il cuore della riforma è rappresentato dal semestre aperto, un periodo di tre mesi che si svolgerà dal 1° settembre al 30 novembre 2025, durante il quale gli studenti dovranno seguire tre insegnamenti fondamentali: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Questi corsi saranno erogati sia in presenza sia in modalità blended, ossia con una parte delle lezioni online e una parte in aula, per far fronte alle carenze di strutture e personale docente.
Al termine di questo semestre, gli iscritti sosterranno esami nazionali in contemporanea su tutto il territorio italiano, con due appelli programmati il 20 novembre e il 10 dicembre 2025. Ogni prova prevede 31 domande, di cui 15 a risposta multipla e 16 a completamento, con un tempo massimo di 45 minuti per esame. Per essere ammessi alla graduatoria nazionale, indispensabile per accedere al secondo semestre e proseguire il percorso in Medicina, è necessario ottenere almeno 18/30 in ogni materia.
Posti disponibili e prospettive per gli studenti
Per l’anno accademico 2025-2026, sono stati messi a disposizione più di 23.000 posti. La ministra Anna Maria Bernini ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro destinati all’edilizia universitaria e all’organizzazione didattica, il doppio rispetto al 2024.
Le università italiane si stanno attrezzando per gestire questo notevole afflusso: Roma Sapienza guida la classifica con 4.821 iscritti, seguita da Federico II di Napoli (3.113), Bologna (2.674) e Padova (2.658). Il tasso di ammissione previsto è di quasi uno studente su due.
Gli studenti che non supereranno il semestre aperto con un punteggio sufficiente per entrare nella graduatoria nazionale potranno comunque proseguire gli studi in corsi affini già indicati al momento dell’iscrizione, come Biotecnologie, Scienze Biologiche, Farmacia, Zoologia o alcune Professioni sanitarie a numero chiuso con rapporto iscritti/posti inferiore a 0,9 (ad esempio Infermieristica). Questo sistema di doppia iscrizione gratuita rappresenta un’importante novità per garantire un’alternativa formativa agli aspiranti medici non ammessi al percorso principale.
Le parole della ministra Bernini e il cambio di paradigma
In una lettera aperta agli studenti, la ministra Anna Maria Bernini ha sottolineato il significato profondo di questa trasformazione: “Studiare Medicina non è solo una scelta di carriera. È una scelta di responsabilità, di empatia, di coraggio. È una dichiarazione d’amore verso la vita, in tutte le sue fragilità”. Bernini ha rimarcato che l’abolizione del test d’ingresso rappresenta “un cambio di paradigma”: si passa dalla selezione alla formazione, dagli esami a crocette a un metodo che valorizza il talento e l’impegno.
“L’università torna ad essere una palestra di crescita, non un muro da scavalcare. Un luogo che accoglie, ascolta e prepara, non una porta sbattuta in faccia”, ha aggiunto la ministra, assicurando che, se necessario, verranno attivate nuove aule e corsi pomeridiani per far fronte alla domanda crescente.






