Londra, 19 dicembre 2025 – Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica American Psychologist ha rivelato nuove interessanti acquisizioni sul comportamento umano durante lo sforzo fisico, in particolare sull’uso delle parolacce. La ricerca, condotta da un team guidato dal professor Richard Stephens, psicologo dell’Università di Keele, approfondisce i meccanismi che rendono il turpiloquio uno strumento funzionale e non solo espressivo in momenti di fatica e dolore.
Un effetto potenziante durante lo sforzo fisico
L’esperimento ha coinvolto 182 volontari con un’età media di 26 anni, ai quali è stato chiesto di sostenere una posizione di sollevamento del corpo usando le braccia, mantenendola il più a lungo possibile. Durante questa prova, alcuni partecipanti potevano esprimere una parola neutra come “tavolo”, mentre altri avevano la possibilità di urlare una parolaccia a scelta. I risultati hanno mostrato che chi imprecava ha resistito mediamente 2,61 secondi in più rispetto agli altri, con un aumento della forza stimato intorno al 10%.
Questi dati confermano e ampliano le precedenti ricerche dello stesso Stephens, che aveva già dimostrato un incremento dell’8% nella forza fisica associato all’uso di imprecazioni durante attività come pedalare o stringere una morsa. Inoltre, le parolacce agirebbero come un analgesico naturale, aumentando la tolleranza al dolore: un esperimento del 2009 dimostrò che chi impreca resiste più a lungo nell’immersione delle mani in acqua ghiacciata.
Meccanismi psicologici alla base delle parolacce come risorsa
La spiegazione a questi effetti risiede in uno stato di disinibizione temporanea indotto dall’atto di imprecare, che riduce i freni inibitori e libera risorse mentali per affrontare lo sforzo fisico. Il turpiloquio aiuta inoltre a focalizzarsi sul compito, distraendo dal “rimuginare” sulle difficoltà, e incrementa la fiducia in sé stessi, abbattendo i pensieri autocritici. Questi effetti creano una sorta di “doping naturale” in situazioni di stress o sfida.
Stephens ha raccontato che l’ispirazione per questa linea di ricerca nacque durante la difficile esperienza del parto della moglie, quando osservò come le imprecazioni fossero una risposta naturale e diffusa al dolore intenso. Da allora, ha dedicato anni a studiare scientificamente questo fenomeno, raccogliendo prove che ne confermano il ruolo positivo in diversi contesti.






