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Home Cultura

Cultura woke, il significato e le critiche di Meloni e Trump al movimento

by Giacomo Camelia
20 Ottobre 2025
Giorgia Meloni assieme a Donald Trump

Giorgia Meloni assieme a Donald Trump | ANSA/Filippo Attili - Uff stampa Palazzo Chigi - Alanews.it

Roma, 20 ottobre 2025 – Il dibattito attorno alla cultura woke continua a essere uno dei temi più controversi nel panorama politico internazionale, specialmente negli Stati Uniti e in Italia, dove figure come il presidente americano Donald Trump e la premier italiana Giorgia Meloni hanno assunto posizioni fortemente critiche. Per comprendere le ragioni di questi attacchi è necessario ripercorrere le origini e l’evoluzione di questo concetto, che ha assunto molteplici sfumature nel corso degli ultimi decenni.

Le origini e l’evoluzione della cultura woke

Il termine woke, che in inglese significa letteralmente “consapevole”, ha radici profonde nella lotta per i diritti degli afroamericani negli anni ’30 e ’40 del XX secolo. Originariamente, indicava la consapevolezza dell’ingiustizia sociale, del razzismo, della disuguaglianza economica e delle discriminazioni subite dalle minoranze etniche, in particolare la comunità afroamericana. Come definito dalla Treccani, essere woke significava sentirsi “consapevoli dell’ingiustizia rappresentata da razzismo, disuguaglianza economica e sociale e da qualunque forma di discriminazione verso i meno protetti”.

Con il passare del tempo, il concetto si è ampliato, abbracciando non solo la difesa delle minoranze etniche, ma anche dei diritti delle persone LGBTQIA+, delle donne, dei disabili e di altre categorie storicamente discriminate. Nel nuovo millennio, la cultura woke ha incorporato anche tematiche ambientali e sociali più ampie, similmente al fenomeno del “politicamente corretto” in Europa. La mobilitazione globale in seguito alla tragica morte di George Floyd nel 2020 ha riportato il termine al centro del dibattito pubblico, in particolare attraverso il movimento Black Lives Matter e le campagne #MeToo contro le molestie sessuali.

Tuttavia, nonostante il suo significato originario, oggi il termine è spesso utilizzato in modo dispregiativo, soprattutto da parte dei conservatori di destra, che lo impiegano per criticare ciò che considerano un eccesso di ideologia e un allontanamento dalla realtà pragmatica. Tra questi conservatori spiccano le figure di Donald Trump e Giorgia Meloni, che da leader politici hanno preso posizione contro la cosiddetta cultura woke.

Trump e Meloni: critiche e azioni contro la cultura woke

Nel marzo 2025, nel suo primo discorso al Congresso statunitense per il secondo mandato presidenziale, Donald Trump ha dichiarato di aver “messo fine alla tirannia del politicamente corretto” e che “il nostro Paese non sarà più woke”. La sua amministrazione ha infatti cancellato molte delle politiche introdotte dall’amministrazione Biden nell’ambito del programma DEI (Diversity, Equality and Inclusion), volto a promuovere l’inclusione delle minoranze nelle istituzioni pubbliche, nelle aziende e nella società in generale. Trump, invece, ha sottolineato di voler perseguire una politica basata esclusivamente sul “merito”.

Incontro Trump Meloni
Incontro Trump Meloni | ANSA / FABIO FRUSTACI – alanews

Tra le misure più controverse adottate da Trump vi è la restrizione dei diritti delle persone transgender: gli Stati Uniti riconoscono formalmente solo due sessi, maschile e femminile, e i cittadini transgender sono stati esclusi dalle forze armate. Questi provvedimenti si inseriscono nella più ampia strategia trumpiana di contrasto alla cultura woke, definita come un’ideologia lontana dai valori tradizionali e dalla realtà sociale.

In questa battaglia, Trump ha trovato un’alleata in Giorgia Meloni, premier italiana e leader di Fratelli d’Italia, che ha espresso posizioni simili sulla “cultura woke”. Nel corso del suo viaggio a Washington nell’aprile 2025, Meloni ha dichiarato ai giornalisti di condividere la volontà di contrastare questo fenomeno. In un videomessaggio di ottobre, in occasione del 50º anniversario della National Italian American Foundation (NIAF), ha affermato: “So che ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano cultura woke. Cercano di cancellare la nostra cultura. Si sbagliano”.

Meloni ha inoltre ringraziato Trump per aver ripristinato le celebrazioni del Columbus Day, una festività che, secondo alcuni attivisti woke, rappresenta un simbolo controverso della colonizzazione europea. La vicinanza tra i due leader è testimoniata anche da un video celebrativo pubblicato da Trump su Truth, il suo social network, in cui elogia Meloni come interlocutrice di primo piano nella battaglia contro la cultura woke.

Il contesto culturale e politico: la destra alternativa e i movimenti di destra

Le posizioni di Trump e Meloni si inseriscono in un contesto più ampio di movimenti politici di destra che, a partire dagli Stati Uniti, hanno assunto forme diverse ma condividono una critica radicale all’ideologia woke. Tra questi si annovera l’alt-right, un movimento nato nei primi anni 2000 che si definisce come “destra alternativa”. L’alt-right è un fenomeno complesso e variegato, caratterizzato da ideologie nazionaliste, sovraniste, populiste e spesso controverse per il loro contenuto razzista, antisemita e anti-immigrazione.

Il movimento alt-right ha avuto un ruolo significativo nella vittoria di Trump alle elezioni presidenziali del 2016 e ha mantenuto una certa influenza nell’elettorato conservatore. Tra gli esponenti di rilievo vi sono figure come Richard Spencer e Steve Bannon, quest’ultimo ex capo stratega di Trump e ideologo di una destra radicale che si ispira anche a pensatori tradizionalisti e sovranisti.

L’alt-right si oppone con forza a ciò che definisce “marxismo culturale”, una teoria del complotto che attribuisce alla cultura woke la volontà di sovvertire i valori occidentali tradizionali. In questo senso, la critica di Trump e Meloni alla cultura woke si colloca in un quadro ideologico più ampio, che vede nel ritorno ai valori nazionali, tradizionali e meritocratici una risposta alla presunta “decadenza” culturale e politica del presente.

Il confronto tra queste visioni opposte continua a segnare profondamente il dibattito pubblico, alimentando tensioni e polarizzazioni che attraversano non solo gli Stati Uniti e l’Italia, ma gran parte del mondo occidentale.

Tags: Donald TrumpGiorgia Meloni

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