Cristina Prandi entra nella storia dell’Università di Torino diventando la sua prima rettrice donna dopo 621 anni di esistenza dell’ateneo, fondato nel 1404. La professoressa ordinaria di Chimica Organica del Dipartimento di Chimica è stata eletta al secondo turno delle elezioni rettorali concluse oggi con 1.538 voti, pari al 54,6% delle preferenze, superando così la soglia della maggioranza assoluta richiesta per l’elezione
L’elezione e l’alta partecipazione
Il suo principale sfidante, Raffaele Caterina, professore ordinario di Diritto Privato presso il Dipartimento di Giurisprudenza, ha ottenuto 1.135 voti (40,3%), mentre le schede bianche sono state 145 (5,2%). L’affluenza alle urne si è confermata elevata con l’86,48% degli aventi diritto che ha partecipato al voto, per un totale di 4.229 votanti. La partecipazione è stata distribuita tra le diverse categorie accademiche: professori ordinari (97,56%), professori associati (93%), ricercatori (91,4%), personale tecnico-amministrativo (81,36%) e rappresentanti degli studenti (66,25%).
Il secondo turno di votazioni si era reso necessario dopo che nessun candidato aveva raggiunto il quorum al primo turno, con Cristina Prandi in vantaggio seguita da Raffaele Caterina e Laura Scomparin. L’alta partecipazione e la modalità online, introdotta per la prima volta in questa tornata, hanno favorito un ampio coinvolgimento della comunità accademica.
Il progetto di guida e il prorettore
Cristina Prandi, già vicerettrice alla Ricerca, ha indicato come prorettore Gianluca Cuniberti, professore ordinario di Storia Greca presso il Dipartimento di Studi Storici. Nel suo programma di governo, Prandi ha sottolineato l’importanza di un’università pubblica, autonoma e inclusiva, impegnata a promuovere la crescita e l’innovazione attraverso una governance collegiale e trasparente.
Nel suo discorso di candidatura, la rettrice ha evidenziato il valore della cultura come forza trasformativa e ha ribadito la necessità di un ateneo aperto al dialogo e al confronto, capace di affrontare le sfide contemporanee puntando su formazione, ricerca e valorizzazione delle conoscenze. Il piano di sviluppo dell’ateneo prevede inoltre un forte impegno per la sostenibilità, l’internazionalizzazione e il rafforzamento dei rapporti con il territorio.
Con questa nomina, l’Università di Torino compie un passo storico verso la parità di genere nelle sue più alte cariche accademiche, confermando il suo ruolo di istituzione all’avanguardia nella promozione della diversità e dell’inclusione.






