Roma, 29 luglio 2025 – Si registra la terza vittima della West Nile nel Lazio. Un uomo di 86 anni è deceduto presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove era ricoverato in terapia intensiva. L’anziano, tra i primi contagiati nel territorio, soffriva di diverse patologie pregresse che hanno complicato l’evoluzione della malattia.
Terza vittima nel Lazio: il caso di Latina
L’uomo, colpito dal virus del Nilo occidentale (West Nile Virus), è la terza persona a perdere la vita a causa di questa infezione nel Lazio nel corso del 2025. Il virus, appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, è trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare del genere Culex, vettori che proliferano soprattutto in aree con acqua stagnante. La malattia può manifestarsi con sintomi che variano dalla febbre leggera fino a gravi complicazioni neurologiche, come meningite o encefalite, soprattutto negli anziani o in soggetti con fragilità preesistenti.
Nel Lazio, la diffusione del virus ha visto un aumento dei casi confermati, con 44 casi accertati dall’inizio dell’anno, due terzi dei quali concentrati nella provincia di Latina. Le autorità sanitarie continuano a monitorare attentamente la situazione, anche in considerazione delle condizioni climatiche favorevoli alla riproduzione delle zanzare.
West Nile nel contesto regionale e nazionale
Il virus del Nilo occidentale è ormai considerato endemico in varie regioni italiane, con focolai che si manifestano soprattutto tra fine estate e inizio autunno. Nel 2025, il Lazio si conferma una delle aree maggiormente interessate, con un incremento significativo dei casi e un impatto rilevante sugli ospedali locali.
La situazione sanitaria regionale, dunque, si presenta complessa, con la necessità di gestire contemporaneamente più fronti di rischio per la salute pubblica.
Le autorità sanitarie invitano la popolazione a seguire le misure di prevenzione contro le punture di zanzara, come l’uso di repellenti e la rimozione di ristagni d’acqua, per limitare la diffusione del virus e ridurre il rischio di nuove infezioni.






