Roma, 28 luglio 2025 – Nel Lazio si registra una nuova impennata di casi positivi al virus West Nile, con ben 16 nuovi soggetti risultati infetti secondo le ultime analisi condotte dal laboratorio di virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Tra questi, 4 presentano la sindrome neurologica tipica dell’infezione, mentre 12 manifestano la febbre da West Nile Virus.
Aggiornamento sulla diffusione nel Lazio
Il bollettino della Regione Lazio aggiorna così a 44 il totale delle diagnosi di positività al virus nel 2025. La maggior parte dei casi si concentra nella provincia di Latina, con 41 pazienti, inclusa la donna deceduta la scorsa settimana all’ospedale di Fondi. In provincia di Roma sono stati accertati 2 casi, mentre un ulteriore caso si è verificato fuori regione, con possibile esposizione in provincia di Caserta.
Inoltre, si segnala un secondo decesso nella regione: un uomo di 77 anni, affetto da patologie croniche e trapiantato cardiaco, è morto questa mattina all’Istituto Spallanzani di Roma. Le prime informazioni indicano che il paziente risiedeva nella provincia di Latina e aveva soggiornato recentemente a Baia Domizia, in provincia di Caserta.
Caratteristiche e prevenzione del virus West Nile
Il virus del Nilo occidentale è un arbovirus della famiglia Flaviviridae, trasmesso principalmente da zanzare del genere Culex che pungono uccelli infetti, fungendo da serbatoio naturale, e successivamente l’uomo. La malattia può manifestarsi con sintomi lievi come febbre, mal di testa e dolori muscolari, ma in alcuni casi può evolvere in gravi complicanze neurologiche, soprattutto in soggetti anziani o con condizioni di salute compromesse.
Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile, perciò le misure di prevenzione si basano principalmente sulla protezione dalle punture di zanzara e sulla riduzione delle aree di proliferazione degli insetti, come acque stagnanti e contenitori esposti all’acqua.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e le autorità sanitarie continuano a monitorare la situazione con azioni di sorveglianza attiva per limitare la diffusione del virus, in particolare nella provincia di Latina, area maggiormente colpita nel corso del 2025.






