San Zenone al Lambro (Milano), 2 settembre 2025 – Una giovane di 18 anni è stata vittima di una violenza sessuale nella notte tra sabato e domenica scorsi nei pressi della stazione ferroviaria di San Zenone al Lambro, in provincia di Milano. La ragazza ha lottato per circa un’ora contro il suo aggressore prima di essere sopraffatta. La zona dell’aggressione, pur essendo videosorvegliata e illuminata, si caratterizza per la presenza di un secondo parcheggio più nascosto e meno frequentato, dove si è consumata la tragedia.
I fatti ricostruiti dagli investigatori
La giovane si stava recando alla stazione per prendere il treno e tornare a casa quando è stata avvicinata dall’uomo, che l’ha trascinata in una zona tra due terrapieni, lontana dalla parte più frequentata e abitata. Gli investigatori della Procura di Lodi hanno ricostruito che la ragazza ha tentato di difendersi e liberarsi dall’aggressore per circa un’ora, subendo comunque diversi lividi su varie parti del corpo.
Le forze dell’ordine stanno vagliando le immagini di videosorveglianza, sia pubbliche sia private, nella speranza che possano aver ripreso l’arrivo e la fuga del responsabile. I carabinieri di San Donato e del Nucleo investigativo di Milano stanno seguendo diverse piste, tra cui quella legata al passato problematico della zona, nota in passato per essere stata una base di spaccio e frequentata da soggetti con precedenti penali.
Reazioni e contesto locale
La sindaca di San Zenone al Lambro, Arianna Tronconi, ha definito il fatto “gravissimo”, sottolineando però che il paese “non ha emergenze legate alla criminalità e non si registrano fatti analoghi pregressi”. La zona della stazione, dei sottopassi e dei parcheggi è completamente videosorvegliata e illuminata, anche se la strada che conduce al secondo parcheggio è una stradina di campagna poco frequentata e scarsamente illuminata nelle ore notturne.
Sui social sono apparsi commenti colpevolizzanti nei confronti della vittima, con domande come “Cosa ci faceva da sola a quell’ora?” o “Non poteva farsi accompagnare?”. Commenti che la sindaca ha definito “un fenomeno riprovevole” in quanto rappresentano una seconda violenza per la vittima, costretta a subire non solo l’aggressione ma anche la colpevolizzazione pubblica. Alcune piattaforme social hanno già provveduto a cancellare tali messaggi.
Le indagini sulla violenza sessuale
Il Ris di Parma sta conducendo accertamenti sui tamponi vaginali effettuati sulla vittima subito dopo il ricovero in ospedale. In particolare, gli specialisti stanno analizzando il materiale genetico rinvenuto, che risulterebbe appartenere all’aggressore. La giovane, una diciottenne ancora profondamente scossa dall’accaduto, è stata immediatamente affiancata da un team di supporto psicologico.
Parallelamente, dalla Procura di Lodi arriva un appello rivolto a possibili testimoni. La procuratrice Laura Pedio invita chiunque abbia visto qualcosa o, rivedendo le registrazioni delle proprie telecamere private, noti elementi utili alle indagini, a contattare i carabinieri e fornire ogni informazione in merito alla violenza subita dalla ragazza lo scorso fine settimana presso la stazione di San Zenone al Lambro.
Per seguire il caso, la Procura di Lodi ha nominato come pubblico ministero titolare delle indagini Martina Parisi.






