Roma, 16 giugno 2025 – Emergono nuovi dettagli sul caso che vede protagonista Rexal Ford, il 46enne californiano arrestato in Grecia con l’accusa di omicidio della sua bambina di pochi mesi e della soppressione del cadavere della madre della piccola, trovati entrambi a Villa Pamphili, Roma.
Rexal Ford si era presentato come regista per un film da tre milioni di euro
Secondo quanto rivelato dal Tg1, Ford avrebbe tentato di accreditarsi come regista presso una casa di produzione cinematografica romana, presentandosi con la donna e la bambina come sua moglie e figlia. Il 7 maggio scorso, si sarebbe recato negli uffici ai Parioli mostrando un copione di un film da lui scritto e promettendo un progetto cinematografico da tre milioni di euro, destinato a essere girato a Firenze. Una mail di un produttore inglese ha garantito per lui tramite una società cinematografica romana, ma non ci sono ulteriori conferme sulla reale esistenza di tale progetto.
Le indagini hanno inoltre fatto emergere che Rexal Ford si è presentato più volte come regista e sceneggiatore, sfruttando probabilmente l’omonimia con un noto produttore e sceneggiatore statunitense. Tuttavia, non risulta alcuna registrazione ufficiale né contratti firmati che confermino la sua reale attività nel settore cinematografico.
Indagini in corso e richiesta di estradizione
Le autorità italiane stanno formalizzando la richiesta di estradizione alla Grecia per trasferire Ford in Italia, dove è accusato di duplice omicidio. Attualmente detenuto in un carcere ellenico, il 46enne ha manifestato la volontà di essere estradato negli Stati Uniti, sua presunta patria di origine. Procedimenti di verifica sono in corso per confermare l’identità della donna, che potrebbe essere una cittadina russa o ucraina, e della bambina, nata a Malta, dove Ford avrebbe dichiarato di essersi sposato.
Le forze dell’ordine stanno analizzando il contenuto del suo smartphone, i movimenti bancari e i tabulati telefonici per ricostruire gli spostamenti e i contatti di Ford. La polizia scientifica ha già avviato l’esame del DNA per confermare i legami familiari con la piccola vittima.
Nel frattempo, emergono testimonianze che delineano la figura di un uomo dal carattere aggressivo e con precedenti di violenza domestica, circostanze che potrebbero avere un peso rilevante nelle indagini. Le autorità continuano a lavorare per chiarire le dinamiche della vicenda e per fare piena luce su questo drammatico caso.






