È stato arrestato in Grecia il killer della madre e della figlia ritrovate a Villa Pamphili a Roma: i dettagli
Una svolta decisiva nelle indagini sul duplice omicidio avvenuto lo scorso weekend a Villa Pamphili: la polizia ha fermato in Grecia, sull’isola di Skiathos, il presunto responsabile dell’uccisione di una madre e della sua bambina. L’arresto è stato possibile grazie al tracciamento della cella telefonica agganciata dal suo cellulare, che ha permesso di individuare con precisione la zona in cui si nascondeva. L’uomo, di 46 anni, si chiama Rexal Ford e avrebbe dei precedenti penali negli Stati Uniti.
Il ritrovamento e l’identità delle vittime
Le vittime sono una donna di circa 30 anni e la sua bimba di soli 8 mesi, entrambe di nazionalità americana. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Antonio Verdi, hanno portato a chiarire le identità dei protagonisti di questa tragica vicenda. La donna e la neonata presentavano carnagione chiara, mentre l’uomo, anch’egli americano ma con tratti latini, non sarebbe il padre della piccola, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori.
Le indagini e la denuncia decisiva
Un elemento chiave che ha contribuito a indirizzare le indagini è stata la segnalazione di un telespettatore del programma “Chi l’ha visto?”, che ha raccontato di aver assistito a una violenta lite tra un uomo e una donna, con la bimba in braccio, la sera del 20 maggio in zona Campo de’ Fiori a Roma. Durante quella discussione, riferita intorno alle 22, l’uomo avrebbe picchiato la donna, un episodio per il quale era già intervenuta una volante della polizia che aveva identificato i due.
La fuga e il tentativo di nascondersi del killer
Il sospettato sarebbe fuggito in Grecia pochi giorni dopo il delitto, cercando di confondersi tra i turisti sull’isola di Skiathos. L’arresto è stato possibile grazie all’analisi delle celle telefoniche e alle indagini coordinate dalla Squadra mobile e dallo SCO di Roma, che hanno incrociato diverse testimonianze e dati di geolocalizzazione.
Il caso, che ha suscitato grande attenzione, è ora nelle mani della magistratura romana, che proseguirà nella ricostruzione dettagliata degli eventi e nelle verifiche sulla dinamica dell’omicidio, ancora parzialmente da chiarire.






