Vienna, 29 ottobre 2025 – Sono state riaperte le indagini a Vienna sulla morte di Aurora Maniscalco, la giovane hostess palermitana di 24 anni precipitata dal terzo piano dell’appartamento in cui viveva con il fidanzato, Elio Bargione. La tragedia risale alla notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi e continua ad alimentare dubbi e sospetti, con le autorità italiane e austriache impegnate in un’indagine congiunta per fare luce sulla dinamica dell’accaduto.
Indagini riaperte e testimonianze contrastanti
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Alberto Raffadale, legale della famiglia Maniscalco, “adesso indagano parallelamente sia le autorità italiane che quelle austriache”. Raffadale ha presentato insieme al collega Andrea Longo, del foro di Vienna, un’istanza per approfondire il caso. Al momento, le autorità austriache stanno ascoltando testimoni, tra cui potrebbe esserci anche il fidanzato Bargione. “La cosa importante è dimostrare la dinamica della caduta che ha provocato la morte della ragazza, soprattutto viste le incongruenze fornite da lui stesso e dai testimoni”, ha spiegato l’avvocato.

Le testimonianze raccolte nel quartiere di Vienna dove abitava Aurora sono cariche di tensione. Una residente ha raccontato all’Ansa che “qui nessuno crede che si sia trattato di suicidio, ma molti hanno paura di parlare. I litigi e le urla tra i due erano frequenti e cose simili non erano mai accadute in questa via”. Un commerciante della zona ha aggiunto come “nel quartiere non se ne parli più, tutti tendono a evitare il discorso perché la gente non vuole immischiarsi”.
Dubbi sulle testimonianze e anomalie nelle analisi sul corpo di Aurora Maniscalco
Emergono inoltre contraddizioni riguardo alle testimonianze delle due donne che avrebbero visto Aurora lanciarsi volontariamente dal balcone. Secondo l’avvocato Raffadale, queste testimoni “non hanno mai effettuato una deposizione ufficiale” e avrebbero successivamente smentito di aver visto la giovane saltare volontariamente. Tale circostanza mette in discussione uno dei principali elementi su cui si basava la chiusura iniziale delle indagini da parte della procura di Vienna.
Le analisi sul corpo di Aurora hanno evidenziato inoltre la presenza di un’abrasione che si estendeva dal braccio sinistro al fianco e alla gamba, un elemento che potrebbe far ipotizzare un trascinamento prima della caduta. Questi dati suggeriscono che la dinamica dei fatti potrebbe essere diversa da quanto inizialmente ipotizzato.
Il fidanzato della giovane, unico testimone diretto, è al centro di numerosi interrogativi. La famiglia ha denunciato il fatto che Bargione ha contattato i parenti di Aurora solo dopo molte ore dall’incidente e che la sua versione appare poco convincente. La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta nella quale il ragazzo risulta indagato per istigazione al suicidio.
Nel frattempo la salma di Aurora è stata sepolta a Palermo nel cimitero dei Rotoli. La famiglia spera che, quando possibile, il corpo possa essere cremato, come era stato desiderio della giovane.






