Rimane attiva la piattaforma web che consente l’accesso a video rubati da videocamere private, un caso emerso grazie all’intervento dell’azienda di cybersicurezza Yarix, con sede a Treviso. Il sito in questione, accessibile tramite abbonamento, ospita migliaia di registrazioni trafugate da videocamere installate in abitazioni, studi medici e centri estetici in Italia e all’estero.
Il caso Stefano De Martino e le implicazioni della violazione
L’indagine è stata innescata da una richiesta di collaborazione da parte di una società editoriale impegnata nel caso di Stefano De Martino, noto conduttore televisivo italiano, vittima insieme alla sua fidanzata di un’intrusione nel cloud del sistema di videosorveglianza domestica. Pur non essendo ancora possibile identificare tutte le vittime delle videocamere hackerate presenti nel portale, non è escluso che altre persone coinvolte possano segnalare le violazioni alle autorità competenti, in particolare alla Polizia postale del Veneto.
Il modus operandi dei pirati informatici sfrutta spesso password deboli, assenza di doppia autenticazione e mancati aggiornamenti dei firmware delle videocamere, normalmente installate autonomamente tramite kit acquistati nei negozi della grande distribuzione. Le app di gestione remota possono fornire indizi di accessi non autorizzati, ma la comprensione di tali segnali richiede una certa dimestichezza tecnica.
L’azione di Yarix e il futuro delle indagini
Yarix, controllata dal gruppo Var Group, ha rivelato che il sito principale non è l’unico operante con questo modello: sono stati infatti individuati altri portali web simili, seppur con minore quantità di contenuti, che saranno segnalati agli investigatori. Il blocco della piattaforma, come spiegato, richiede un provvedimento della Procura distrettuale di Venezia, il quale necessita di tempo per le verifiche approfondite.
Il sito, registrato con dominio alle Isole Tonga per mantenere l’anonimato, si presenta paradossalmente come uno strumento di sensibilizzazione sul problema della fuga di dati personali, mentre di fatto mette a disposizione video privati per l’acquisto e la visione.
L’incidente sottolinea l’importanza cruciale di una maggiore attenzione alla cybersicurezza domestica e alla protezione delle reti private, in un contesto dove la tecnologia è sempre più integrata nelle abitazioni e negli ambienti di lavoro.






