Roma, 8 agosto 2025 – Nuovi atti di vandalismo hanno colpito il ricordo di Pamela Mastropietro, la giovane vittima di un brutale femminicidio avvenuto nel 2018 a Macerata. Nella piazza Re di Roma, nel quartiere San Giovanni dove Pamela è nata e cresciuta, sono stati strappati e gettati a terra sia lo striscione commemorativo sia i fiori deposti sotto la sua foto. Inoltre, la panchina installata in sua memoria è stata danneggiata, con le scritte incise cancellate con forza. Questi atti sono stati compiuti da ignoti e rappresentano un duro colpo per la famiglia e per la comunità che da anni si impegna a mantenere viva la memoria della ragazza.
Atti vandalici e mancata manutenzione per ferie estive
La madre di Pamela, Alessandra Verni, ha raccontato la sua delusione nel constatare che, nonostante la sua continua opera di ripristino, il ricordo della figlia viene nuovamente profanato. “Sono venuta questa mattina per sistemare i fiori sotto la foto di Pamela, sono passate quattro ore e già li hanno nuovamente tolti”, ha detto la donna. La panchina, simbolo di memoria e rifugio per molte donne, presenta gravi danni: le parole che la ricordano sono state cancellate con atti di vandalismo. Purtroppo, a causa delle ferie estive delle istituzioni locali, non sarà possibile intervenire per il ripristino prima di settembre. “Aspetto settembre, visto che sono tutti in ferie”, ha lamentato Alessandra Verni con rammarico.
Il ricordo di Pamela Mastropietro e la sua tragica storia
Pamela Mastropietro nacque a Roma nel quartiere San Giovanni il 23 agosto 1999. La giovane soffriva di disturbo borderline di personalità e aveva problemi di tossicodipendenza. Dopo essersi trasferita in una comunità di recupero di Corridonia nel 2017, si allontanò volontariamente pochi giorni prima della sua morte. Il 30 gennaio 2018, a Macerata, Pamela fu vittima di un atroce omicidio: fu violentata e uccisa con due coltellate da Innocent Oseghale, spacciatore nigeriano. Successivamente, il corpo fu smembrato e occultato in due valigie abbandonate sul ciglio di una strada. Oseghale è stato condannato all’ergastolo, confermato dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona e dalla Cassazione, nonostante un ricorso presentato recentemente dai suoi legali che contestano l’aggravante della violenza sessuale.
La madre di Pamela continua a battersi per la giustizia e la memoria della figlia, lanciando un appello alla cittadinanza affinché partecipi alla manifestazione di Roma del prossimo 15 ottobre, dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. Nonostante il dolore e le difficoltà, Alessandra Verni non intende smettere di ricordare Pamela e di chiedere rispetto per la sua storia.
Fonte: Davide Di Carlo - Pamela Mastropietro, il Comune in ferie. Impossibile risistemare la panchina: "aspetterò settembre"





