L’Agenzia Spaziale Europea approfitta dei possibili dazi di Trump alla NASA e punta all’autonomia: la situazione
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) osserva con attenzione le possibili riduzioni del budget della Nasa, recentemente tornata al potere sotto la presidenza di Donald Trump, e rilancia con fermezza la propria strategia di autonomia. A sottolinearlo è stato il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, nel corso della conferenza stampa conclusiva del Consiglio dell’agenzia, tenutasi a Roma e alla quale hanno partecipato anche il presidente Renato Krpoun e i capi dei vari direttorati.
Tagli al budget della NASA e impatti sulle missioni congiunte
L’amministrazione Trump, oggi al suo secondo mandato presidenziale, ha infatti annunciato potenziali tagli al budget della Nasa destinato alle missioni scientifiche, un segnale che potrebbe mettere a rischio la collaborazione tra Esa e Nasa, in particolare sulle 19 missioni congiunte attualmente in corso. Aschbacher ha spiegato che l’effettivo impatto di tali tagli sarà quantificabile solo dopo la Conferenza Ministeriale ESA del 27 novembre a Brema, in Germania.
Tra le missioni più vulnerabili figura ExoMars, che prevede lo sbarco sul suolo marziano del rover Rosalind Franklin, equipaggiato con una trivella italiana in grado di perforare il terreno fino a due metri di profondità.
L’autonomia europea come priorità strategica
Nonostante le incertezze, l’ESA si presenta in buona salute finanziaria, forte dei risultati raggiunti in mezzo secolo di attività, come la missione Biomass. “La priorità è preservare l’autonomia”, ha affermato il direttore generale. La collaborazione con la Nasa prosegue regolarmente, con la possibilità di mitigare l’impatto dei tagli per 16 delle 19 missioni comuni, come ha confermato Carole Mundell, responsabile del direttorato scientifico ESA.
Il rilancio dell’autonomia europea nello spazio si inserisce in un contesto geopolitico globale in cui l’amministrazione Trump ha assunto posizioni protezionistiche e isolazioniste, con ripercussioni anche sulle dinamiche commerciali e scientifiche internazionali. L’ESA si prepara quindi a gestire possibili “grandi cambiamenti”, mantenendo saldo il proprio ruolo di protagonista nello scenario spaziale globale.






