Il sindaco di Milano respinge le accuse nell’inchiesta urbanistica, ribadendo trasparenza e impegno sociale, mentre la città affronta sfide su edilizia e abitazioni.
Milano, 21 luglio 2025 – Nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale di Milano, il sindaco Giuseppe Sala è intervenuto per rispondere alle recenti accuse emerse nell’ambito dell’inchiesta urbanistica che lo vede indagato. Con fermezza, Sala ha affermato: “Le mie mani sono pulite”, sottolineando che ogni sua azione amministrativa è sempre stata guidata dall’interesse pubblico e mai da vantaggi personali.
Le dichiarazioni di Giuseppe Sala in Consiglio comunale
Durante il suo intervento, il primo cittadino ha voluto ribadire con chiarezza la propria posizione: “Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature, di cui ho avuto onere e onore, si è sempre esclusivamente basato sull’interesse dei cittadini e delle cittadine. Non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio vantaggio”. Sala ha inoltre evidenziato il proprio impegno costante nel mantenere gli impegni presi con gli elettori e la determinazione a proseguire con la guida della città, se sostenuto dalla maggioranza consiliare.
Il sindaco ha affrontato anche la questione del costo per abitare a Milano, definendolo uno dei problemi prioritari da affrontare. Ha parlato della necessità di un intervento deciso sul tema degli appartamenti sfitti nel patrimonio residenziale comunale, evidenziando la volontà di conciliare lo sviluppo urbano con la tutela delle fasce più deboli della popolazione.
Contesto e sviluppi dell’inchiesta urbanistica
L’inchiesta che coinvolge Giuseppe Sala è al centro di una complessa vicenda giudiziaria che ha già portato alle dimissioni dell’ex assessore alla rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, indagato a sua volta per corruzione. La Procura ha avanzato richieste di misure cautelari nei confronti di alcuni protagonisti legati a progetti urbanistici controversi, tra cui l’immobiliarista Manfredi Catella, presidente di Coima.
Le indagini riguardano vari aspetti della gestione urbanistica milanese, come il caso della “Torre Futura”, un progetto edilizio mai avviato che ha lasciato sul terreno un grande scavo e ha sollevato dubbi su conflitti d’interesse e procedure amministrative. Parallelamente, restano sotto osservazione i ritardi nei lavori di riqualificazione di aree strategiche come piazzale Loreto e il Pirellino, simboli del caos e delle incertezze che attraversano il settore edilizio cittadino.
Nel frattempo, la politica locale si confronta con le tensioni generate dall’inchiesta, con richieste di dimissioni e polemiche che si intrecciano a discussioni sulle strategie per il futuro della città, compresi temi sensibili come la modernizzazione dello stadio di San Siro e il sostegno alle famiglie colpite dal blocco dei cantieri.
Giuseppe Sala ha concluso il suo intervento con un appello alla responsabilità e al coraggio della maggioranza consiliare: “Se la maggioranza mi sostiene con coraggio, io ci sono”, ha ribadito, confermando la sua volontà di continuare a guidare Milano nell’attuale mandato.





